Siccità, settimana decisiva: martedì lo stato d’emergenza

Arriverà martedì il via libera del Governo per i primi interventi in favore delle sei Regioni che hanno chiesto formalmente il riconoscimento dello stato di emergenza per la siccità. C’è anche la Lombardia.

I documenti sono stati trasmessi alla Protezione civile nei giorni scorsi e in queste ore il Dipartimento sta vagliando gli incartamenti in costante contatto con le amministrazioni regionali che chiedono primi sostegni e ristori per gli agricoltori alle prese una drammatica assenza di piogge.

L’Esecutivo destinerà una prima tranche di fondi in favore di Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Friuli e Veneto. Nel corso del Consiglio dei ministri verrà nominato il Commissario straordinario che sarà chiamato a coordinare gli interventi strutturali previsti dal decreto. Nella bozza se ne individuano «venti prioritari» da realizzare «entro e non oltre» il 2024 per mitigare i danni. Il Commissario straordinario, che si avvarrà di una struttura composta da 30 unità, potrà contare dello strumento dell’ordinanza in deroga per realizzare con maggiore celerità gli interventi di ammodernamento volti alla riduzione delle perdite d’acqua. Verificherà inoltre l’adozione da parte delle Regioni delle misure per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi della risorsa idrica. E segnalerà le inadempienze dei gestori.

Il tema della carenza infrastrutturale, con acquedotti colabrodo, sono comunque già da tempo all’ordine del giorno del governo che ha messo per ora sul tavolo 1,38 miliardi di risorse per ridurre le perdite di acqua nelle reti di distribuzione, con una particolare attenzione al Mezzogiorno. Si tratta di progetti avviati in sinergia dal Mims e dal Ministero per il Sud che prevedono interventi a valere sul Pnrr per 900 milioni e sul programma React Eu per 482 milioni. Risorse che vanno ad aggiungersi agli altri stanziamenti del Pnrr e a quelli definiti con la Legge di Bilancio (400 milioni) e all’anticipazione del Fondi Sviluppo e Coesione 2021-2027 (442 milioni).

Palazzo Chigi ha, inoltre, stanziato circa 2,7 miliardi di euro per la riqualificazione e il rafforzamento delle infrastrutture idriche nazionali. Per accelerare sul cronoprogramma degli interventi, l’esecutivo ha disposto anche, nel 2021, la riforma per semplificare la normativa e rafforzare la governance per la realizzazione di investimenti nelle infrastrutture idriche, originariamente prevista dal Pnrr per il 2022.

Come era prevedibile il quadro sta peggiorando anche dal punto di vista dei raccolti. La Coldiretti stima in 30% le perdite provocate dalla siccità nel raccolto di riso. In particolare «ci sono aree fra le province di Novara, Vercelli e parte di quella di Pavia, dove il rischio concreto è di perdere anche il 40% della produzione in seguito alla mancanza di acqua” e «diversi agricoltori si sono trovati nella drammatica situazione di dover scegliere chi far sopravvivere con le irrigazioni: una risaia piuttosto che un’altra, un campo di mais o uno di Carnaroli o Arborio», spiega l’organizzazione degli imprenditori agricoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA