Superbonus (e non solo): è boom di cantieri, ma mancano i muratori

In città 5.000 interventi edilizi nel 2021. L’Ance: 751 assunti nel settore, servono però forze nuove per non fermare i lavori.

Mancano muratori, ma anche operai specializzati, tecnici e persino ingegneri. L’edilizia si è rimessa in moto e sta vivendo una nuova primavera: c’è la spinta del Superbonus (la detrazione del 110% per gli interventi sugli edifici, dal cappotto all’efficientamento energetico) e, in prospettiva, le opere pubbliche che partiranno a pioggia da qui a un paio d’anni con il Pnrr, il Piano nazionale di resistenza e resilienza.

Un’impennata di cantieri e di lavoro (quasi 7.000 pratiche edilizie per circa 5.000 interventi, grandi e piccoli, solo in città nel 2021) e uno sforzo enorme all’orizzonte . Eppure manca la «materia prima», chi quel lavoro dovrebbe farlo: la manodopera, i muratori in primis. Un paradosso, che non è una sorpresa per il mondo edile. Al «cantiere Italia» servono almeno «265mila unità tra operai, impiegati, professionisti e tecnici specializzati da immettere velocemente nel settore delle costruzioni per non fermare i lavori» afferma Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo. Anche la nostra provincia non fa eccezione: gli imprenditori raccontano la fatica di questi tempi a trovare forza lavoro, il problema del ricambio generazionale, il ricorso agli stranieri per i propri cantieri, insieme a tutta una serie di altre questioni, dalla mancanza di materie prime alla concorrenza delle imprese «improvvisate» che alterano il mercato.

I dati della Cassa edile bergamasca confermano che le assunzioni – e quindi l’esigenza di manodopera – sono in aumento: da ottobre 2020 a settembre 2021 i lavoratori del comparto erano 8.447 rispetto ai 7.696 delle stesso periodo di un anno prima, quindi 751 unità in più (+ 9,8%). Un trend in crescita che si è visto anche negli ultimi tre mesi dello scorso anno con un +4% rispetto allo stesso periodo del 2020. Ma non basta ancora. «A fronte di una domanda del lavoro in crescita per la ripresa del mercato e le agevolazioni fiscali – spiega Vanessa Pesenti – in questo momento la mancanza di manodopera resta un fattore critico insieme al caro materie prime, agli aumenti dell’energia e alla burocrazia. Dal 2008, quando è cominciata la crisi, l’Italia ha perso 400mila lavoratori. Un problema avvertito anche in Bergamasca, oltre al fatto che da tempo abbiamo necessità di personale in più, personale qualificato e formato. Stiamo lavorando sull’appeal della professione, stiamo cercando di renderla attrattiva per i ragazzi. Un ottimo lavoro lo sta facendo la Scuola edile e anche il gruppo giovani dell’Ance con gli istituti superiori e l’Università, ma non è facile in poco tempo colmare il gap che si è creato in 12 anni di crisi».

La necessità attuale riguarda «lauree professionalizzanti e istituti tecnici superiori profilati sulle esigenze delle imprese di costruzioni» rileva Vanessa Pesenti. Mancano operai specializzati nelle manutenzioni e nelle costruzioni, addetti specializzati nelle finiture, ma anche ingegneri ambientali e project manager. «Serve personale sempre più specializzato perché c’è tutto il tema dell’evoluzione tecnologica» sottolinea con forza la presidente di Ance.

Il Superbonus sta trascinando l’edilizia in tutto il Paese: il 2021 si è chiuso con un bilancio di 96mila interventi per un valore di oltre 16 miliardi . Anche nella nostra provincia l’edilizia, da sempre voce fondamentale delle nostra economia, è tornata a sfornare numeri positivi. Gli uffici dei Comuni sono presi d’assalto, a Palazzo Frizzoni il lavoro è cresciuto parecchio nell’ultimo anno: «Sono mesi di grande lavoro per gli uffici dell’Edilizia privata. Abbiamo dovuto aggiungere personale per far fronte alla mole di pratiche legate al nuovo strumento fiscale e non solo – conferma l’assessore Francesco Valesini –. Inoltre stiamo già facendo ragionamenti, noi come altri assessorati, sulla possibilità di integrare ancora l’organico con modalità semplificate in vista del Pnrr». Che darà il là ad altri cantieri importanti in città. Intanto basta guardarsi attorno, fare un giro per il centro o nei quartieri per rendersi conto del boom di lavori per il rifacimento della facciata, del cappotto o degli impianti, tutti interventi favoriti dalle ultime agevolazioni.

I numeri lo confermano: nel 2021, come detto, sono state quasi 7.000 (per la precisione 6.915) le istanze edilizie presentate in Comune, tra cui 250 legate al Superbonus e 350 ai vari bonus come ristrutturazione e facciate. L’anno prima erano state in tutto 4.340 le pratiche aperte a Palazzo Uffici. «Sono quasi raddoppiate – spiega Giovanna Doneda, responsabile del servizio Edilizia privata di Palazzo Frizzoni –. Ci sono gli interventi dovuti alle agevolazioni fiscali, bonus facciate e Superbonus, ma la spinta è arrivata anche dalla riduzione degli oneri per i progetti di rigenerazione urbana grazie alla delibera comunale».

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