Tangenti, indagato anche Fontana
L’accusa sarebbe abuso d’ufficio

Il governatore lombardo Attilio Fontana è indagato per abuso d’ufficio nella maxi inchiesta della Dda di Milano che martedì ha portato a 43 misure cautelari per tangenti in Lombardia e in Piemonte.

Lo riporta stamani il Corriere della sera e la notizia è stata confermata da fonti qualificate. La contestazione riguarda la nomina del suo ’socio di studiò Luca Marsico a un incarico in Regione Lombardia. Fontana potrebbe essere interrogato già mercoledì 8 dagli inquirenti.

Era stato martedì 7 maggio lo stesso procuratore di Milano Francesco Greco a chiarire che per un’ipotesi di presunta istigazione alla corruzione Fontana «è parte offesa», ossia per aver rifiutato, ma senza denunciare, una proposta corruttiva da Gioacchino Caianiello, ex coordinatore provinciale di Fi a Varese, arrestato, che con il dg di Afol Metropolitana, Giuseppe Zingale, avrebbe proposto nell’aprile 2018 a Fontana «consulenze onerose in favore dell’avv. Luca Marsico» socio di studio del Governatore, in cambio della nomina, mai avvenuta, di Zingale alla «direzione generale Istruzione Lavoro e Formazione della Regione». Greco, però, aveva precisato anche che era «in corso di valutazione la posizione di Fontana sull’episodio relativo all’incarico ottenuto in Regione» da Marsico, un posto nel Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione. E proprio su questo incarico, da quanto si è saputo, verte la contestazione di abuso d’ufficio nei confronti del Governatore. Ieri, infatti, la Dda milanese, guidata dall’aggiunto Alessandra Dolci, ha convocato e ascoltato diversi dirigenti della Regione ed acquisito una serie di documenti al Pirellone.

Già mercoledì, da quanto si è saputo, Fontana potrebbe essere convocato per essere interrogato.

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