Traffico di droga e armi, 30 arresti in Lombardia. Coinvolta anche la Bergamasca

Il blitz Trenta persone sono state arrestate dai Carabinieri in varie province della Lombardia tra cui Bergamo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Monza, con accuse a vario titolo per traffico e illecita detenzione di armi da guerra e comuni, detenzione e traffico di stupefacenti, rapina, estorsione, furto, ricettazione e riciclaggio, a seguito di un’indagine dei carabinieri di Sesto San Giovanni.

Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Milano, Monza, Bergamo, Pavia e Massa Carrara: si tratta di un vasto gruppo criminale italiano che ha costituito una rete di spaccio di droga e di traffico di armi, destinate a criminali residenti in provincia di Milano e nel resto della regione. Tra i sequestri effettuati dai Carabinieri c’è anche quello di una pistola, un’arma che secondo le accuse il principale indagato dell’inchiesta avrebbe ceduto agli assassini di Donato Carbone, il pregiudicato ucciso in un agguato il 16 ottobre del 2019 a Cernusco sul Naviglio.

L’uomo, ai vertici dell’organizzazione smantellata dai Carabinieri di Sesto San Giovanni (Milano) è un 64enne originario della Sicilia ma residente a Cologno Monzese (Monza e Brianza) che è stato arrestato insieme alla moglie, una 62enne che gestiva con lui un giro con altre persone dedite a rapine, furti e truffe a margine dell’attività più importante, quella del traffico di droga.

Nel corso dell’indagine, che ha portato all’arresto di 29 italiani e un albanese, mentre altre 30 soggetti risultano indagati, sono state sequestrate 4 pistole e una mitraglietta, oltre a 58 chili di hashish e marijuana e 440 mila euro in contanti.

Le indagini

Il provvedimento scaturisce da complesse e prolungate attività di indagine, avviate nel 2017 dai militari della Compagnia di Sesto San Giovanni e di Cologno Monzese, e coordinate dalla Procura di Monza, diretta dal Procuratore Claudio Gittardi, nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti che, condotte anche mediante attività tecniche quali riprese video e intercettazioni telefoniche ed ambientali, abbinate a tradizionali servizi di osservazione, controllo e pedinamento, hanno consentito di provare l’esistenza di un sodalizio criminale con base in Cologno Monzese ed operativo in tutta la Lombardia, composto da 63 persone (agli odierni arrestati si affiancano altre 33 persone, deferite in stato di libertà per gli stessi reati) dedito alla commissione di furti, rapine ed estorsioni in danno di attività commerciali e truffe, attività illecite i cui proventi venivano re-investiti nell’approvvigionamento di armi clandestine e nell’importazione, dall’estero, di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, che veniva commercializzata su tutto il territorio lombardo.

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