Uccide la madre e tenta di togliersi la vita
È fuori pericolo e piantonato in ospedale

L’uomo, 39enne di Bonate Sopra, nella serata di martedì 20 maggio ha ucciso a coltellate la madre, Gian Paola Previtali di 66 anni e poi con la stessa arma ha cercato di uccidersi. Ora è in prognosi riservata in ospedale, ma fuori pericolo.

Nuova tragedia familiare, a pochi giorni da quella consumatasi a Dalmine il 15 maggio scorso. Martedì 19 maggio verso le 21.30 a Bonate Sopra, in una villetta di via Lesina 13untrentanovenne ha accoltellato a morte la mamma e poi ha tentato il suicidio, ferendosi con il coltello che aveva usato per uccidere la madre.

La vittima, Gian Paola Previtali, 66 anni, era rimasta vedova due anni fa dopo la morte del marito, Gianni Villa. L’autore dell’ omicidio è, invece, il secondo di suoi tre figli, Francesco, 39 anni, magazziniere in una ditta del Milanese. L’ uomo che abita in paese, in via Piave, da quando si era separato dalla moglie era solito andare a cena dalla mamma per farle compagnia.

Martedì dopo aver mangiato, i due hanno incominciato una discussione degenerata in una lite violenta. Francesco è corso in cucina, dove avrebbe preso il coltello con cui ha ripetutamente colpito la madre. Poi, con lo stesso coltello, ha cercato di togliersi la vita. Non è riuscito nel suo intento e portato in ospedale al Papa Giovanni di Bergamo, è stato operato e ora si trova ricoverato in prognosi riservata, ma fuori pericolo.

Francesco è accusato di omicidio volontario ed è piantonato dai carabinieri.

A sentire le urla della lite è stato uno degli altri figli della signora Gian Paola, che vive con la famiglia accanto all’ abitazione della madre. Quando è accorso si è trovato davanti una scena terrificante. La mamma agonizzante sul pavimento, poco più in là il fratello ferito. Ha cercato di capire fosse successo solo dopo aver avvertito il 112, che ha inviato due ambulanze e i carabinieri di Ponte San Pietro.

In paese lo descrivono tutti come un uomo tranquillo, senza problemi di denaro e senza vizi, proveniente da una famiglia molto stimata.

La salma della donna, che in passato aveva fatto l’ operaia e che aveva lasciato il lavoro dopo la nascita dei figli, è stata portata all’ospedale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo per l’autopsia che avverrà lunedì prossimo. Il fascicolo è in mano al Pubblico ministero Emanuele Marchisio.

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