Un aiuto per l’Ucraina, aderiscono la Mia e il comitato Caduti e dispersi

La sottoscrizione «Doveroso unirsi tutti». La raccolta fondi è arrivata a 944.791 euro e si avvicina al traguardo del milione.

Istituzioni, enti ed associazioni, molto diversi tra loro, ma uniti da un unico obiettivo: fare parte di una cordata che sta mettendo a disposizione del territorio una somma davvero importante per sostenere le numerose attività legate all’accoglienza dei profughi ucraini in provincia. La Fondazione Mia e il Comitato provinciale dei Caduti e dispersi in guerra si sono uniti nelle scorse ore ai sostenitori della raccolta «Un aiuto per l’Ucraina», promossa dalla Caritas diocesana insieme a L’Eco e alla Fondazione della Comunità Bergamasca, e che procede nella sua marcia verso il milione di euro. Ieri ha raggiunto 944.791 euro. Sono migliaia le donazioni arrivate in queste settimane e tanti i partner che si sono aggiunti: Ascom, Bergamonews, Confindustria, Confcooperative, Università degli Studi, Ance, Consiglio Notarile di Bergamo e Consorzio dei Pasticceri Artigiani Bergamaschi. I fondi sosterranno le comunità locali che si sono mobilitate per ospitare fin dai primi giorni le famiglie ucraine in fuga alla guerra.

La Fondazione Mia Misericordia Maggiore di Bergamo

Martedì l’adesione della Fondazione Mia Misericordia Maggiore di Bergamo: «Stiamo valutando anche noi di organizzare iniziative di accoglienza legate al tema dell’emergenza ucraina in favore delle persone scappate dalla guerra - ha detto il presidente Fabio Bombardieri -. Tuttavia non potevano non partecipare alla sottoscrizione organizzata da Caritas: come sempre ha avuto la capacità di aggregare attorno a una sua iniziativa tutto il territorio, le istituzioni che vi operano, le forze associative e le persone fisiche. Con questo gesto, ci sembrava importante dare anche il nostro contributo, come segno di partecipazione».

Traguardo del milione

Le donazioni arrivano tutti i giorni ormai a quasi un mese dall’apertura della sottoscrizione: il traguardo del milione di euro è davvero vicino. E tra le tante associazioni che hanno raccolto l’invito a unirsi c’è anche il Comitato provinciale dei Caduti e dispersi in guerra: «Siamo vicini a questi fatti e sensibili al dolore delle persone che soffrono, perché abbiamo provato anche noi le stesse emozioni - ha detto il presidente Giuseppe Crespi -. Gli orfani di guerra ci sono ancora, come purtroppo esistono ancora le guerre, e per questo anche noi dobbiamo continuare ad esserci. Se non ci fossero più le guerre, trasformeremmo la nostra associazione in una fondazione per dare sostegno a bisognosi, invece il nostro obiettivo è di tramandare la memoria di chi ha combattuto per la Patria, senza distinzioni».

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