Visite, cure e misure anti Covid: il piano per l’assistenza sanitaria ai profughi

Nella Bergamasca Massimo Giupponi (Ats): «Il sistema socio sanitario in azione con strutture e personale dedicato». Da sabato 12 marzo attivo il punto tamponi dedicato in Borgo Palazzo.

«Il sistema sociosanitario bergamasco è già attivo da giorni per l’accoglienza delle persone in fuga dall’Ucraina e per assicurare loro l’assistenza sanitaria necessaria alla loro permanenza in Italia», così Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo, rispetto alla mobilitazione e all’organizzazione in corso da parte di Ats per dare a chi fugge dalla guerra le prime prestazioni sanitarie indispensabili e aggiunge: «Tengo a evidenziare che in Regione Lombardia l’assistenza sanitaria è garantita gratuitamente a tutti coloro che, proveniendo dall’Ucraina, abbiano necessità sanitarie per patologie acute o croniche». Per l’assistenza sanitaria è necessario che il cittadino ucraino, anche per il tramite della famiglia ospitante, dei Comuni, degli Ambiti Territoriali, compili il form reperibile al seguente link: https://sorveglianzacovid.ats-bg.it/?q=emergenza_profughi_registrazione condiviso tra Ats e Prefettura, accessibile anche dall’home page del sito istituzionale di Ats Bergamo. Attraverso i dati raccolti a seguito della compilazione, Ats Bergamo contatterà il cittadino per una prima visita sanitaria fissando un appuntamento presso i seguenti centri delle Asst:
- Asst Papa Giovanni XXIII
presso la tensostruttura, Piazza OMS,1, Bergamo
- Asst Bergamo Est
presso la Casa della Comunità di Gazzaniga (BG) in via Manzoni 130
- Asst Bergamo Ovest
presso il Palaspirà, via Sant’Antonio, Spirano (BG).
Invece, per quanto riguarda in particolare la tematica Covid-19, non è previsto un periodo di quarantena all’arrivo, ma entro 48 ore dall’ingresso è necessario effettuare un tampone.

Tamponi e controlli

«Entro 48 ore dall’ingresso è necessario effettuare un tampone antigenico o molecolare per la ricerca di SARS COV2, che permette anche di muoversi sul territorio e utilizzare i mezzi pubblici – entra nel dettaglio il direttore sanitario Michele Sofia – Per il test basta recarsi gratuitamente e senza appuntamento presso il punto tampone dedicato da ATS Bergamo ai profughi ucraini a Bergamo, in Borgo Palazzo, 130 – Padiglione 22, che sarà attivo da sabato 12 marzo, dalle ore 10.00 alle ore 12.00 da lunedì a sabato». Dopo l’effettuazione di questo tampone, se negativo, i profughi di età superiore ai 6 anni dovranno indossare per 5 giorni le mascherine FFP2 (che vanno sempre portate su tutti i mezzi di trasporto). Se la persona risulta positiva al Covid-19, invece, si applica l’isolamento obbligatorio e verranno fornite tutte le indicazioni necessarie direttamente in loco cioè presso il punto tampone di Ats Bergamo. «Se il profugo ha un domicilio in cui è possibile garantire l’isolamento potrà restare là fino al termine della quarantena, diversamente Ats provvederà con la soluzione dei Covid hotel», conclude il direttore generale Giupponi.

«Se il profugo ha un domicilio in cui è possibile garantire l’isolamento potrà restare là fino al termine della quarantena, diversamente Ats provvederà con la soluzione dei Covid hotel»

«Uniti per affrontare l’emergenza»

«Il Papa Giovanni XXIII è in prima linea anche nella gestione di questa emergenza – ha commentato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII – Nella struttura allestita all’esterno del piazzale del Pronto soccorso dell’Ospedale di Bergamo mettiamo a disposizione due box, uno per gli adulti e uno per i bambini, dove verranno eseguite le visite mediche. Se il soggetto presenta una sintomatologia acuta per qualunque patologia, avrà accesso alle cure ospedaliere tramite il nostro Pronto soccorso. In caso invece di problematiche a carattere di cronicità verranno seguiti dal nostro servizio di Infermieri di famiglia e di comunità e, se necessari, verranno programmati degli approfondimenti specialistici nei nostri ambulatori. Nella tensostruttura ci saranno anche i mediatori culturali che già lavorano nei nostri servizi per facilitare la comunicazione e amministrativi per il rilascio dei codici STP. Chi lo vorrà potrà ricevere il vaccino contro il Coronavirus. Per i più piccoli saranno disponibili anche dei giochi, grazie alla collaborazione dell’Associazione Amici della Pediatria».

«Aderiamo con grande partecipazione e coinvolgimento a questa cordata di solidarietà che coinvolge tutti gli attori istituzionali del nostro territorio – commenta Francesco locali, direttore generale della Asst Bg Est – Se “l’Unione fa la forza” siamo certi che questi percorsi virtuosi e agevolati che abbiamo creato possano accelerare tutti i processi relativi all’accoglienza nella speranza di una risoluzione del conflitto in tempi brevi. Siamo a disposizione per l’assistenza sanitaria che sarà necessaria in sinergia con ATS e con le altre ASST del territorio. Sia i nostri presidi ospedalieri che territoriali, offriranno in base alle esigenze, acute o croniche, i servizi più appropriati: vaccinazioni, visite specialistiche e ricoveri». «Doverosamente partecipiamo con il nostro personale allo sforzo corale in atto per una prima presa in carico sanitaria dei profughi dell’Ucraina», così Peter Assembergs, direttore generale Asst Bergamo Ovest.

«Massimo è l’impegno della Prefettura nel reperire nuove soluzioni alloggiative, nell’ambito della Rete dei Centri di Accoglienza Straordinaria, anche attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni con le Amministrazioni Comunali»

«Ringrazio – commenta il prefetto di Bergamo, Enrico Ricci – il Direttore Generale dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, i Direttori delle Aziende Socio Sanitarie della provincia, il Questore, il Direttore dell’Ufficio Scolastico territoriale di Bergamo, il Presidente della Provincia, il Presidente della Conferenza dei Sindaci e tutti i componenti del Consiglio di rappresentanza per il lavoro che stanno svolgendo per garantire l’accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dal conflitto. Con la collaborazione di tutte le Istituzioni coinvolte nella gestione dell’emergenza è stato redatto il vademecum “Accoglienza cittadini ucraini” al fine di fornire agli amministratori locali un supporto per la gestione di questa prima fase in cui fondamentale è stato il ruolo dei cittadini bergamaschi e delle Associazioni di Volontariato. Massimo è l’impegno della Prefettura nel reperire nuove soluzioni alloggiative, nell’ambito della Rete dei Centri di Accoglienza Straordinaria, anche attraverso la sottoscrizione di apposite convenzioni con le Amministrazioni Comunali».

Marcella Messina, assessore del Comune di Bergamo e presidente della Conferenza dei Sindaci evidenzia: «La Conferenza dei sindaci ha svolto un ruolo fondamentale di raccordo tra le diverse istituzioni e gli ambiti territoriali al fine di creare un reale connettore per una comunità coesa. È stato fondamentale questo raccordo, che proseguirà anche nelle prossime settimane, proprio per garantire un’omogenea risposta nei territori e permettere agli amministratori di avere chiarezza sui riferimenti, nonchè al tempo stesso garantire ai nuovi cittadini un’adeguata risposta ai bisogni espressi. Provvederemo a tradurre in ucraino le informazioni contenute grazie alla collaborazione dell’Università di Bergamo con tutte le altre istituzioni.

Gianbattista Brioschi, consigliere del Comune di Almenno S. Bartolomeo e president edell’Assemblea dei sindaci del Distretto di Bergamo: «Aver approntato come cabina di regia e un coordinamento per approntare un vademecum è stata un’azione importante per le nostre valli Imagna e Brembana i cui sindaci e ambiti si sono resi disponibili ad accogliere ma avevano bisogno di informazioni chiare. Un lavoro di raccordo e coordinamento che permette ai territori vallari di mettersi a disposizioni di questa emergenza umanitaria».

«Abbiamo già sperimentato durante l’emergenza Covid, quanto la collaborazione tra Enti ed Istituzioni sia fondamentale, siamo pronti a fare lo stesso»

Gabriele Cortesi, vicesindaco di Seriate e presidente dell’Assemblea dei sindaci del Distretto Bergamo Est: «Il vademecum rappresenta un tentativo di raccordo e condivisione tra le diverse istituzioni coinvolte per affrontare in modo omogeneo e il più possibile ordinato l’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra. Gli Ambiti territoriali si mettono a disposizione per facilitare le comunicazioni di presenza sul territorio e gli appuntamenti presso la Questura per le procedure previste dalla norma, evitando frammentazioni e attese. Abbiamo già sperimentato durante l’emergenza Covid, quanto la collaborazione tra Enti ed Istituzioni sia fondamentale, siamo pronti a fare lo stesso.

Juri Imeri, sindaco di Treviglio e presidente dell’Assemblea dei sindaci del Distretto Bergamo Ovest: «Una nuova emergenza coinvolge il territorio, e nuovamente il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci ha dato la propria disponibilità a essere parte attiva del coordinamento. La prima esigenza che abbiamo rilevato tra i Sindaci era quella di avere un vademecum da condividere con i servizi sociali, il terzo settore e tutti gli attori coinvolti nella fase dell’accoglienza. Il risultato, grazie alla collaborazione di tutti gli enti, è sicuramente positivo sia nella forma che nella sostanza: abbiamo messo in rete le competenze e ottimizzato i flussi delle informazioni, cercando di garantire una risposta pronta, rapida ed efficace ai bisogni dei cittadini ucraini in arrivo sul territorio. I Sindaci, anche in questa occasione, sono stati da subito pronti a fare la loro parte anche grazie al ruolo prezioso degli Ambiti».

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