I bimbi dormono. E i giocattoli?
Uno spettacolo al Teatro Sociale

«C’era una volta. No, sbagliato. C’è adesso. Un bambino. E ci sono i suoi giocattoli. Il bambino non sa cosa fanno quando lui non c’è. Secondo lui giocano.Non li ha mai visti, ma è quasi sicuro che sia così». Al Teatro Sociale domenica 17 novembre c’è «Giocagiocattolo».

«C’era una volta. No, sbagliato. C’è adesso. Qui. Non è una fiaba. È una storia. C’è un bambino. E ci sono i suoi giocattoli. Il bambino non sa cosa fanno quando lui non c’è. Secondo lui giocano.Non li ha mai visti, ma è quasi sicuro che sia così».

I protagonisti dello spettacolo in scena al teatro Sociale domenica 17 novembre alle 16.30, all’interno della rassegna del Teatro Prova «Giocarteatro» sono i giocattoli: il pagliaccio, l’orsacchiotto, una bambola arrivata per sbaglio e pochissimo usata e l’amico immaginario.

Il Teatro del Buratto di Milano presenta infatti «Giocagiocattolo» dove i giocattoli, sono sempre pronti a soddisfare ogni desiderio del bambino, ma quando lui non c’è loro giocano davvero, scherzano, sognano. Loro lo conoscono bene, lo vedono crescere, soffrire, ridere, piangere, conoscono i suoi segreti, le sue paure, i suoi desideri.

E poi un giorno il bambino confida al suo amico immaginario la sua paura per l’arrivo di una sorellina, paura che poi la mamma e il papà non gli vogliano più bene. Per fargli passare lo spavento, per distrarlo, per farlo sentire importante, mamma e papà gli regalano un giocattolo nuovo. Adesso sono i giocattoli ad avere paura di finire dimenticati in una soffitta, in un vecchio scatolone e poi alla discarica! Comunque vada, lui sarà sempre il loro bambino. E loro i suoi giocattoli.

Un bambino ha sempre voglia di giocare. E finché c’è un bambino che gioca, c’è un giocattolo felice.

Le divertenti musiche scelte e composte da Mauro Casappa ci conducono nella dimensione del meraviglioso mondo dei giocattoli, dove riscopriamo alcuni aspetti dell’incanto infantile.

Il linguaggio dello spettacolo prosegue una linea di ricerca del Teatro del Buratto, nel segno della contaminazione tra le va¬rie tecniche: l’immagine fantastica animata nello spazio nero, l’azione e la parola che narrano la storia.La magia del teatro su nero ci porterà a credere che anche i giocattoli hanno un piccolo cuore e una loro storia.

Info utili

Teatro d’animazione su nero, teatro d’attore; durata 50’

Età consigliata da 3 a 7 anni.

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