«Qui i giovani si orientano al lavoro».
Le imprese promuovono Skillherz

CAPITALE UMANO. All’inaugurazione della Next Gen Factory di Bergamo presenti diverse aziende, tra le quali Percassi, Brembo e Zucchetti: «Questi percorsi aiutano la Gen Z a scegliere con maggior consapevolezza»

Ripensare l’orientamento come un’esperienza reale di incontro, dialogo e scoperta. È il terreno su cui si muove Skillherz, il nuovo hub educativo promosso da Edoomark, impresa benefit bergamasca fondata e guidata da Paolo Ferrari, con il sostegno della holding «Odissea Srl» e «The Antonio Percassi Family Foundation» e la collaborazione del gruppo Sesaab, la società editrice de L’Eco di Bergamo.

L’obiettivo è costruire un ponte stabile tra scuola e mondo del lavoro attraverso le Next Gen Factory: qui i ragazzi si confrontano con le sfide reali delle aziende e imparano a lavorare in squadra, a risolvere problemi, a progettare. Le imprese, a loro volta, incontrano una generazione spesso sfuggente ma ricca di energia e creatività. È un modello che «accende il talento e amplifica il business», un ecosistema capace di coinvolgere 400 istituti scolastici e oltre 30mila studenti ogni anno, ponendo l’azienda come interlocutrice esclusiva del proprio settore sul territorio provinciale dove sorge il centro.

All’inaugurazione dell’hub di Bergamo al piano terra di Palazzo Rezzara in viale Papa Giovanni XXIII 118 (ma ne seguiranno altri anche a Brescia, Como, Lecco, Lodi, Mantova e Milano in Lombardia e a Vicenza e Verona in Veneto) erano presenti venti aziende che si sono dimostrate molto interessate al progetto Skillherz. Dai loro commenti emerge una convinzione comune: serve più dialogo. «Le scuole sono fucine di passioni e talenti, essenziali per il futuro di una comunità - riconosce Antonio Placella, Talent Acquisition & Employer Branding Manager di Brembo - ma le imprese possono giocare un ruolo cruciale nel far emergere questi talenti, costruendo un ponte solido, insieme al mondo della formazione, tra scuola e lavoro. In questo contesto, diventa sempre più importante promuovere modelli di orientamento innovativi, dove studenti e aziende collaborano per costruire percorsi condivisi. Questi percorsi aiutano le giovani generazioni a comprendere meglio il mondo del lavoro permettendo loro di scegliere con maggiore consapevolezza e fiducia il proprio futuro professionale».

Esperienze condivise

C’è poi il tema dell’incrocio tra domanda e offerta di competenze che deve passare da esperienze condivise, da luoghi in cui ragazzi e imprenditori si incontrino davvero. «La Generazione Z è sicuramente una delle più complesse da intercettare, ma anche una delle più stimolanti – sottolinea la Direzione Risorse umane del Gruppo Percassi –. Il vero nodo, oggi, è l’estrema frammentazione degli orientamenti formativi: tanti percorsi, pochi riferimenti concreti al mondo del lavoro. Questo crea incertezza nei ragazzi, che spesso non riescono a capire quale ruolo potrebbero davvero ricoprire in un’organizzazione come la nostra. Non per mancanza di capacità, ma per mancanza di una visione chiara del futuro. Il nostro impegno è prima di tutto culturale: cerchiamo di essere una guida. Non cerchiamo solo competenze, ma soprattutto voglia di crescere. Chi dimostra passione e spirito d’iniziativa può arrivare lontano».

Più dialogo tra imprese e scuola

Una convinzione forte è che la relazione tra scuola e impresa non è semplice. Le aziende faticano ad avere contatti diretti con gli istituti e spesso si trovano di fronte a ragazzi disorientati. «Abbiamo solo il 16% di dipendenti della Generazione Z e vorremmo incrementarne la presenza – racconta Roberto Piazzalunga, People & Organization Specialist di Telmotor –. Il problema è che la Generazione Z non resta più di un paio d’anni in azienda. E dai colloqui spesso emerge la mancanza di vocazione, di un interesse specifico. Credo che Skillherz possa offrire ai giovani un orientamento più concreto, aiutandoli a capire come possono identificarsi in un’azienda. E può essere utile anche a chi si occupa di risorse umane, per imparare a comprendere meglio le nuove generazioni».

È questo, forse, il punto più critico: capire i giovani. Le imprese parlano di un nuovo modo di intendere il lavoro, in cui la stabilità lascia il posto al desiderio di senso, equilibrio e libertà. «La Generazione Z – sottolinea Alessia Pezzotta, HR Specialist di Plastik – vive il lavoro in modo diverso: per loro l’equilibrio fra vita-lavoro non è un obiettivo da costruire, ma un diritto. Valutano l’ambiente, la flessibilità, la qualità della vita. E noi dobbiamo imparare a parlare la loro lingua».

Skillherz possa anche aiutare le Pmi a farsi conoscere di più sul territorio e, quindi, incuriosire e, al tempo stesso, a creare un legame con chi si affaccia al mondo del lavoro».

Percorso verticale e concreto

Il tema dell’orientamento non riguarda solo la scuola, ma anche l’innovazione. «Le aziende devono affrontare un periodo segnato da grandi trasformazioni – fa presente Luca Stella, Innovation Manager & Strategic Alliances di Zucchetti –. Il nostro Osservatorio, in collaborazione con Delta Index, sta cercando di capire come la tecnologia possa diventare un ponte digitale tra domanda e offerta di lavoro, tra giovani e imprese. Avendo identificato un’azienda ambassador per ogni categoria produttiva permette a Skillherz di offrire un percorso verticale e concreto, che aiuta i ragazzi a scoprire quale possa essere il proprio ruolo nei settori produttivi del territorio».

Per approfondire il tema del rapporto tra AZIENDE e GENERAZIONE Z collegarsi al sito dell’Osservatorio Delta Index e di Skillherz

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