Chi continua a formarsi è più competitivo

Nell’epoca delle trasformazioni rapide e continue e dell’intelligenza artificiale, il life-long learning, cioè l’apprendimento permanente, è divenuto uno dei pilastri centrali della vita professionale e sociale. Non si tratta più di un’attività accessoria, relegata a corsi occasionali o aggiornamenti sporadici, ma di un vero e proprio approccio culturale: la consapevolezza che la formazione non si esaurisce con la scuola o l’università, bensì accompagna l’individuo lungo tutto il percorso di vita.

«Oggi le competenze hanno un ciclo di vita sempre più breve – spiega la professoressa Giovanna Zanotti, direttrice della Scuola di Alta Formazione dell’Università di Bergamo -. Chi continua a formarsi resta competitivo, capace di cogliere le opportunità emergenti e di affrontare i cambiamenti senza subirli. La riqualificazione continua non interessa solo i giovani o i professionisti altamente specializzati: riguarda ogni cittadino, perché l’alfabetizzazione digitale e l’aggiornamento culturale sono ormai condizioni essenziali per partecipare pienamente alla società, per non restare indietro».

Ma il life-long learning non è soltanto una risposta alle esigenze del mercato: rappresenta anche un investimento sul benessere personale. Imparare cose nuove stimola la creatività, rafforza la fiducia in sé. Di fronte a un futuro che promette ulteriori rivoluzioni tecnologiche e sociali, l’apprendimento permanente è dunque la chiave per non restare indietro. È uno strumento di emancipazione, un modo per valorizzare le proprie potenzialità e per costruire una società più inclusiva, dinamica e preparata. Educarsi per tutta la vita non è solo utile: è diventato indispensabile per poter leggere la realtà e per formarsi un giudizio.

In questo contesto, SdM Scuola di Alta Formazione si propone come la struttura di UniBg che risponde al bisogno di life-long learning. Nata con un focus sulle materie manageriali tipiche di una Business School, oggi è una Scuola di Management e di Alta Formazione che abbraccia tutti gli otto dipartimenti. Questo consente di offrire sempre un approccio multidisciplinare ai temi della formazione e di analizzare le tematiche emergenti sotto diversi punti di vista.

Competenze specialistiche e formazione avanzata per la carriera professionale

La Scuola di Alta Formazione offre Master di I e II livello, riservati a chi è in possesso di una laurea triennale o magistrale.

Per citarne alcuni in partenza fra gennaio e febbraio: Management per le professioni sanitarie e socio sanitarie - Coordinamento ed organizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali; Master in Management, innovazione, leadership e digitalizzazione delle Amministrazioni pubbliche (LEADPA) o sul Diritto delle migrazioni. Offre anche corsi di perfezionamento e, ad esempio, è in fase di avvio la nuova edizione del Corso sul management dello sport per lo sviluppo di ecosistemi territoriali sostenibili. I corsi coprono una varietà di competenze (dal management al diritto) e si rivolgono a diversi target: dalle aziende al mondo della pubblica amministrazione.

Tra i corsi «storici» della Scuola di Alta Formazione, troviamo il Master in Gestione degli Asset industriali e della manutenzione svolto in collaborazione con il Politecnico di Milano (XXI edizione) e i Master di Psicomotricità (XIV edizione) e Gestione delle Risorse umane (X edizione).

Non mancano corsi di perfezionamento che guardano alle tematiche del Digital Business e dell’utilizzo dei dati per le decisioni aziendali. Da ultimo, il master nato quest’anno in collaborazione con l’Ospedale Papa Giovanni e Università di Milano Bicocca in Cardiologia perinatale, pediatrica e dell’età evolutiva.

Come scegliere il giusto percorso formativo?

Ecco alcune indicazioni per scegliere.

• Master di 1° livello: dedicato a chi possiede almeno una laurea triennale. La durata è almeno annuale con 60 crediti formativi (Cfu). Rilascia il diploma di Master di 1° livello. Lo sceglie chi vuole acquisire specifiche competenze in determinati settori scientifici, tecnici e professionali.

• Master di 2° livello: si rivolge a chi possiede una laurea specialistica, magistrale o del vecchio ordinamento. Ha una durata almeno annuale, prevede 60 Cfu e rilascia il diploma di Master di 2° livello.

• Corsi di perfezionamento: percorsi formativi a cui si accede dopo una laurea almeno triennale e rilasciano un attestato di partecipazione. Sono dedicati alle persone che vogliono seguire un approfondimento specialistico.

• Corsi di Alta Formazione: percorsi rivolti prevalentemente a persone già inserite nel mondo del lavoro. I corsi sono organizzati in collaborazione, o su richiesta, di enti pubblici o privati, aziende, istituzioni.

SdM: partner formativo di chi non resta indietro

La Scuola di Alta Formazione (SdM) è gestita da una Giunta composta da figure accademiche di alto profilo per i diversi ambiti disciplinari.

Da gennaio 2025 la direttrice è Giovanna Zanotti, che in Unibg è professoressa ordinaria del Dipartimento di scienze aziendali, titolare degli insegnamenti di Economia del mercato mobiliare e di Risk management e derivati. A Bergamo è stata direttrice del Dipartimento di scienze aziendali dal 2018 al 2024, e prima ancora ricercatrice all’Università Bocconi, dove si è laureata. «Le mie tematiche di ricerca sono quelle della gestione dei rischi finanziari e del risk management. Ho avuto esperienze di insegnamento in diverse Business School (Sda Bocconi, Imperial college Londra e Haskayane business school Calgary) – racconta Giovanna Zanotti -. Il mio obiettivo è quello di creare una SdM capace di rispondere alle esigenze formative emergenti in tempo rapido, coniugando le competenze accademiche e di ricerca di UniBg con l’esperienza di professionisti. Immagino una Scuola di alta formazione con un maggiore ventaglio di corsi, anche brevi, per rispondere a tematiche emergenti e impellenti».

Qualche esempio? «L’intelligenza artificiale e la cyber security. Tutti noi siamo costantemente sotto attacchi informatici e la cyber security è ormai una priorità aziendale. Si tratta di un tema informatico, giuridico e manageriale, con forti risvolti anche di formazione del personale. Un altro progetto cui stiamo pensando è quello della personal finance, perché il benessere finanziario è anche tranquillità, benessere personale e quindi lavorativo. Ancora molta strada, poi, è da percorrere sulle tematiche della trasformazione green e digitale e mi piacerebbe che la Scuola potesse diventare il partner formativo delle aziende. Il tutto senza trascurare il tema delle risorse umane della loro interazione con l’intelligenza artificiale, e di una nuova organizzazione del lavoro capace di conciliare lavoro e vita privata, che sempre più emerge come una esigenza delle giovani generazioni».

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