Picchi in declino per il degrado degli habitat
I guardiani del bosco sono da tutelare perché prioritari per la conservazione. Nella Bergamasca ci sono quattro specie: il picchio nero, il rosso minore, il rosso maggiore e il verde
I guardiani del bosco sono da tutelare perché prioritari per la conservazione. Nella Bergamasca ci sono quattro specie: il picchio nero, il rosso minore, il rosso maggiore e il verde
L’ALLERTA. Nella mattinata di giovedì 12 giugno proseguono le ricerche di un settantenne milanese che, uscito di casa mercoledì mattina all’alba dalla casa di villeggiatura a Fonteno, non è più rientrato.
LA MOBILITAZIONE. In campo vigili del fuoco, carabinieri, soccorso alpino e personale del 118. Ritrovata l’auto. Nella notte tra l’11 e il 12 di giugno ancora perlustrazioni.
LA SCOPERTA. Traguardo raggiunto, Maurizio Greppi (Progetto Sebino): «Siamo arrivati qui in meno di 20 anni, un risultato eccezionale nella speleologia».
L’ABISSO. Dopo l’infortunio in grotta a Fonteno e il ricovero, la speleologa è tornata a casa. Topografati tre nuovi chilometri di gallerie. Il 31 gennaio a Solto Collina «Progetto Sebino» presenta le scoperte.
LA TRAGEDIA. L’uomo aveva 60 anni, è stato avvelenato dal monossido insieme ai suoi animali domestici. Lo hanno trovato Vigili del fuoco, carabinieri e 118, chiamati dai vicini preoccupati. Sabato mattina i funerali.
IL DRAMMA. I vigili del fuoco, entrati in casa rompendo una finestra, lo hanno trovato senza vita, insieme ai suoi animali domestici, un cane e un gatto.
L’INTERVISTA. Tullio Bernabei, dopo venticinque anni nel Cnsas, ha continuato a coltivare la passione per la speleologia documentando esplorazioni in tutto il mondo. Martedì 17 dicembre è arrivato a Fonteno per produrre un docufilm sull’Abisso Bueno Fonteno e le operazioni per soccorrere la speleologa rimasta ferita nelle grotte del complesso carsico sebino per 81 ore.
LE CONDIZIONI DI SALUTE . Dalle viscere del «Bueno Fonteno» al «Papa Giovanni XXIII».
LA RICOSTRUZIONE. Dall’incidente alla chiamata dei soccorsi fino alle lunghe operazioni e all’uscita dalla grotta: è salva Ottavia Piana, la 32enne di Adro, in provincia di Brescia, caduta sabato 14 dicembre mentre stava esplorando l’Abisso Bueno Fonteno.
DOPO IL SALVATAGGIO. Un incontro intorno alle 11 di mercoledì 18 dicembre per aggiornare sulle condizioni di Ottavia Piana e sui lavori dei soccorsi in queste 75 ore incredibili.
IL LIETO FINE. La 32enne uscita alle 3.10 di mercoledì 18 dicembre. Le testimonianze dal campo base di Bueno Fonteno: «Negli ultimi metri ci dava la carica». La gioia dei soccorritori: una cordata di 159 tecnici esperti in azione per 75 ore.
I SOCCORRITORI. A Fonteno spiegamento di mezzi e di uomini, grandi professionisti che lavorano in sinergia seguendo protocolli precisi e collaudati. L’unico obiettivo, riportare in superficie la speleologa ferita, Ottavia Piana.
LE ORE DECISIVE. L’ultimo tratto è stato percorso più velocemente del previsto, grazie ai tratti disostruiti. Bonificato anche l’esterno in vista dell’uso del verricello per trasportare la 32enne. Gli ultimi 150 metri intorno alle 2. L’arrivo dell’Elisoccorso da Sondrio intorno alle 3.
IL VERTICE. Rotondi: «La situazione è sotto controllo e le condizioni della ferita non destano particolare preoccupazione».