«A Londra insegno a distinguere ideologie e derive autoritarie»

La storia La passione per filosofia e giornalismo l’ha spinta a partire per la capitale inglese 10 anni fa. Oggi è docente all’Università New College of Humanities.

«La filosofia è sempre stata la materia che mi catturava di più fin dai tempi del liceo perché mi offriva la possibilità di pensare in modo accurato a questioni morali, etiche e al modo in cui queste domande sono state affrontate nella storia, formando il bagaglio culturale, politico, sociale con cui come individui e collettività abbiamo a che fare tutti i giorni. Quando ero studentessa avevo anche una forte passione per lo scrivere e la mia idea era che una disciplina come la filosofia mi avrebbe dato gli strumenti sia critici sia linguistici per perseguire questa passione nella direzione del giornalismo».

Gli studi di filosofia

Sara Raimondi, 33 anni, originaria di Ciserano, spiega così le motivazioni che dopo il liceo scientifico (ha frequentato il liceo statale «Galileo Galilei» di Caravaggio, ottenendo la maturità nel 2007) l’hanno portata prima a iscriversi alla facoltà di Filosofia, all’Università statale di Milano (laurea triennale nel 2010), e poi a completare la magistrale in Scienze politiche, sempre alla Statale di Milano (laurea nel 2012). Sognava di diventare giornalista, Sara, per coltivare la propria passione legata alla scrittura. Una passione che, invece, l’ha portata oggi a essere insegnante (di diversi corsi sia di triennale che di magistrale legati all’ambito più teorico e filosofico della politica) e ricercatrice all’Università New College of the Humanities a Londra, dove vive ormai da nove anni.

La passione per il giornalismo

«Tra il 2010 e il 2012 ho anche lavorato come corrispondente occasionale per l’Eco di Bergamo, coprendo la cronaca locale della zona di Ciserano e dintorni. Finita la magistrale, poi, ho provato a iscrivermi a un corso molto selettivo in giornalismo a Milano, per cui non mi sono qualificata. Così ho deciso di continuare gli studi nel Regno Unito, dove ho trovato un corso di laurea che si sposava bene con i miei studi precedenti in ambito politico, anche se non avevo grosse visioni su ciò che avrei fatto dopo il master». Sara, quindi, si è trasferita a Londra nel 2013, dove ha completato un’altra laurea magistrale (2014) in Relazioni internazionali e Politiche democratiche presso l’University of Westminster.

Il trasferimento a Londra

«Sono poi rimasta nello stesso dipartimento, dove ho potuto completare il mio dottorato in Teoria politica (con un progetto riguardo la condizione di minoranze e soggetti migranti) tra il 2014 e il 2018, anno del conseguimento. E non ho più lasciato l’ambiente universitario, prima insegnando con contratti temporanei (in quattro diverse università) e poi dal 2019 ho ottenuto un posto permanente (che è anche la mia attuale occupazione) di insegnamento e ricerca all’Università New College of the Humanities a Londra, università affiliata con l’istituto americano Northeastern University con sede a Boston. In qualche modo, lo scrivere, che ha motivato la mia primissima scelta di studi, è ancora una parte integrante del mio lavoro, dove l’insegnamento si combina con la ricerca individuale e collaborativa a scopi di pubblicazione (di articoli scientifici o volumi), ma forse con un taglio un po’ diverso da quello che avevo in mente con la carriera giornalistica».

Docente di politica

«Oggi insegno ideologie politiche, studi di democrazia e sulla crescita di tendenze autoritarie, storia e politica di paesi soggetti a conquiste coloniali e un corso, creato interamente da me, riguardo l’impatto che le nuove tecnologie giocano sulle relazioni internazionali» spiega Raimondi. A Londra Sara ha trovato quindi la propria strada lavorativa, ma anche una città che ogni giorno ama sempre di più e ha conosciuto Alan, che presto diventerà suo marito. «La partenza per Londra è stata quasi un salto senza piani a lungo termine, un “piano B” visto che non ero entrata al corso di giornalismo».

«L’amore per Londra»

«Conoscevo Londra abbastanza bene, perché dopo la conclusione della mia prima laurea nel 2010 avevo già speso quasi un mese da sola nella città durante l’estate per rafforzare la mia conoscenza dell’inglese e come esperienza personale - racconta Sara Raimondi –. Non credo però che la passione per Londra fosse cosciente durante il mio primo mese di soggiorno nel 2010, ma ora, anche dopo anni trascorsi qui, continuo a rendermi conto di amare la città, la sua vastità, la ricchezza delle esperienze e delle realtà che offre: dalla Londra monumentale degli edifici reali e delle più recenti realizzazioni architettoniche, alle zone suburbane colorate dai mercati locali, piccoli negozi e da un crogiolo di comunità di ogni etnia e cultura che si mescolano e convivono l’una accanto all’altra. Continuo ad amare la sensazione di anonimato e allo stesso tempo ricchezza di fare queste esperienze giornalmente, anche se la situazione della pandemia ha limitato parecchio le possibilità di vivere Londra nel modo in cui era abituata. Con il tempo poi ho instaurato legami e ho incontrato il mio fidanzato Alan, tre anni fa, con cui ci siamo sposati da poco». Sara Raimondi è infatti convolata a nozze proprio il 14 aprile.

«Un rientro in Italia? Come ho fatto in passato, mai dire mai, visto anche che molte mie decisioni sono arrivate in modo inaspettato da porte che si sono aperte senza un chiaro piano o previsione»

«Mi mancano i miei nipoti»

Certo, l’Italia manca. «Di Bergamo mi mancano le relazioni, gli affetti, ciò che si prova per il luogo in cui si è cresciuti ma da cui ci si è anche staccati. Ci sono sacrifici nel rinunciare a ciò che a Bergamo sarebbe stato parte della quotidianità: vedere la famiglia regolarmente (soprattutto non essere più presente giornalmente alla crescita dei miei nipoti), trovarsi nel fine settimana con gli amici. Tuttavia, questi aspetti continuano a esserci ogni volta che rientro. Sono grata per la pazienza che i miei affetti hanno sempre dimostrato nell’accompagnarmi e sostenermi: la distanza non è solo un sacrificio per me, ma lo è soprattutto per loro e di questo sono sempre consapevole e riconoscente». E il futuro? «Per il momento l’idea è di rimanere a Londra, per via dei legami stabiliti e scelte personali, ma soprattutto perché è l’ambiente dove sono cresciuta e mi sono stabilita professionalmente. La ferma intenzione è di continuare a rimanere e crescere in ambito accademico. Un rientro in Italia? Come ho fatto in passato, mai dire mai, visto anche che molte mie decisioni sono arrivate in modo inaspettato da porte che si sono aperte senza un chiaro piano o previsione». Perché, come ha scritto Alessandro Baricco, in Castelli di Rabbia, «Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde».

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