In Canada insegna italiano agli stranieri: «Per farlo ho ideato un libro bilingue»

Rossana Copler A 48 anni dal lago d’Iseo a Vancouver. Ha scritto 3 romanzi e un racconto in italiano e inglese. «Durante la pandemia lezioni online da tutto il mondo».

Rossana Copler, scrittrice bergamasca - ha vissuto a Castelli Calepio e poi a Sarnico -, 48 anni, nei suoi romanzi è sempre in viaggio. Così come lo è nella vita: partita dall’Italia a dicembre del 2002 con il marito, Richard Sebastianelli, e il loro primo figlio, Alex, che aveva 28 giorni, per la Malesia (dove nel 2004 ha avuto il secondo figlio, Nickolas), nel 2006 si trasferisce – sempre con tutta la famiglia – a Seattle negli Stati Uniti, dove resta fino al 2010 e ai trasferimenti a Montreal in Canada prima, poi nel 2012 a Kingston e infine nel 2016 a Vancouver, dove risiede tuttora con tutta la famiglia.

Tre romanzi e un’amica nel cuore

«Insegno italiano agli stranieri – racconta Rossana – e inglese agli italiani e ho scritto tre romanzi, disponibili sia in italiano sia in inglese: “Acqua”, “La nota assoluta” e “Melodie di un segreto”. Ho iniziato a scrivere con l’idea di realizzare un progetto con la mia migliore amica, Paola, che al tempo era malata. Purtroppo ho scritto e terminato il romanzo solo dopo la sua morte. “Acqua”, il mio primo romanzo, parla infatti della grande amicizia che ci ha legate e che ci terrà unite per sempre e del viaggio di due amiche, fatto nel tentativo di salvare una delle due da una malattia».

«Dopo la morte di Paola, poi, ho iniziato a fare dei sogni che assomigliavano a una sorta di serie tv che continuava notte dopo notte – racconta Rossana Copler -. Erano così intensi che dopo un po’, quando mi svegliavo, facevo fatica a distinguere la dimensione reale da quella onirica: un’esperienza pazzesca, che mi ha convinto a continuare a scrivere. Così è nato il mio secondo libro, “La nota assoluta”. Ho romanzato la storia vissuta in quei sogni e ho ritrovato la mia amica, anche se in un’altra dimensione». Il terzo libro, invece, «Melodie di un segreto», pubblicato a gennaio 2021, è un omaggio all’amore e alla musica: dal ritrovamento di una misteriosa fotografia, Sara cerca di capire le melodie di un segreto nascoste nel passato di Veronica Nelli, sua madre, famosa cantante.

Un libro bilingue per studenti

«Da poco, poi – continua – ho terminato e pubblicato un grande progetto, una novella bilingue italiano-inglese del mio primo romanzo “Acqua” che per distinguerlo si chiama “Aqua, senza la “c”, come in latino e in inglese che significa il colore verde-azzurro dell’acqua. La pagina di destra è in italiano e quella di sinistra in inglese, divisa chiaramente in paragrafi per facilitarne la lettura. É adatta a studenti di livello intermedio e avanzato. Nonostante avessi già pronte le copie del mio primo romanzo in italiano e in inglese, il lavoro è stato molto complesso. Ho dovuto lavorare tantissimo sul semplificare entrambe le lingue».

«Questo libro è completamente diverso dagli altri, nonostante la storia è la stessa di “Acqua» spiega Copler. Questo libro infatti è a scopo didattico e sul mercato ne esistono pochissimi: è un’idea molto nuova che viene spesso utilizzata nei libri per bambini, ma non per adulti. È appunto consigliato agli italiani che vogliono imparare l’inglese o per chi parla l’inglese e vuole migliorare il suo italiano».

Lezioni online con la pandemia

Rossana aveva una boutique di abbigliamento sul lungolago di Sarnico, oltre a essere una scrittrice, come detto, anche un’insegnante. Un lavoro, questo, che ha dovuto adattare con lo scoppio della pandemia. «La situazione Covid – spiega – qui non è stata troppo pesante, ma ero molto preoccupata per Bergamo. Ho utilizzato il tempo in cui ero costretta a stare a casa per scrivere e fare più lezioni online. Ormai il lavoro è cambiato, ma mi piace molto di più. La gente si è abituata a fare lezioni online e posso insegnare a studenti di tutto il mondo. È molto più interessante, gratificante e non pericoloso».

«Viaggiare apre la mente»

E il futuro? Sarà ancora in viaggio? «Con il lavoro di mio marito – continua ancora –, le opportunità di trasferirci sono sempre tante. Ci siamo sempre trovati benissimo in tutti i luoghi dove abbiamo vissuto ed è stata un’esperienza incredibile per la mia famiglia. Il fatto di doverci adattare a culture e luoghi diversi ci ha aperto la mente e ha unito i nostri cuori. Ci piace molto questa vita, girare, visitare, conoscere culture diverse, persone speciali con usi e costumi lontani dai nostri. Fa riflettere e ci porta a pensare che non c’è una tradizione o cultura giusta o sbagliata ma è semplicemente diversa. Sta a noi fare tesoro degli insegnamenti preziosi che la vita ci regala».

Per i figli la base a Vancouver

«La cosa importante è essere circondati dalle persone giuste – spiega ancora Rossana Copler –, persone che ci stimano, credono in noi e ci danno lo spazio di crescere; che non ci limitano. Non sopporto le limitazioni, sia che riguardano i miei progetti, che i miei spazi (visibili e invisibili). Siamo quindi sempre aperti al trasferimento, ma certamente ora siamo diventati un po’ più esigenti. Il mio primo figlio Alex, poi, è al secondo anno di Ingegneria alla Ubco in Okanagen e mio figlio più piccolo, Nickolas, è appena stato accettato alla Ubc di Vancouver sempre nella facoltà di ingegneria. Visto che i miei figli resteranno in Columbia Britannica fino alla fine dell’università, l’idea è di tenere comunque una base a Vancouver».

«Mi manca il lago d’Iseo»

«Non penso di tornare definitivamente in Italia – conclude – perché non credo che per i miei figli ci sia una prospettiva interessante di lavoro. Resteremo vicino a loro ma sicuramente passerò molto più tempo a Bergamo. Mi piacerebbe passare 3-4 mesi in inverno a Sarnico e il resto dell’anno in viaggio e vicino ai miei figli. Perché alla fine l’Italia mi manca, mi manca la sua bellezza sotto tutti gli aspetti: la sua arte, la sua storia, i musei, il cibo, il vino, la moda ma soprattutto il calore della gente. Mi manca soprattutto Bergamo, che scelgo sempre come meta per le mie vacanze. Mi manca il mio lago d’Iseo, mi manca passare sul provinciale la domenica e sentire il profumo della polenta. Mi manca il suono delle campane, il rumore delle motociclette che sfrecciano a tutte le ore, i finestrini abbassati con la musica alta, e ritrovare le stesse persone allo stesso posto, nei loro negozi, nelle loro case. Adoro camminare nelle vie del paese e riconoscere nei giovani gli aspetti fisici dei loro genitori e a volte dei loro nonni». Anche se il futuro di Rossana, quindi, sarà ancora e sempre in viaggio, la tappa «Bergamo» sarà sempre nel suo itinerario.

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