Conclave, nella Piazza c’è il mondo. L’attesa dei 45mila, oggi si riparte

VATICANO. L’esito alle 21, un’ora e mezza dopo l’orario annunciato L’attesa dei fedeli. Giovedì 8 aprile quattro votazioni fra mattino e pomeriggio.

Città del Vaticano

Fumata nera, anzi noir, considerato che è arrivata solo alle 21 di mercoledì 7 maggio, un’ora e mezza dopo l’orario annunciato, lasciando il popolo di Piazza San Pietro nella suspence circa i motivi del ritardo. Si riprende oggi, giovedì 8 maggio, con quattro turni di voto, due al mattino (10.30 e 12.30) e due al pomeriggio (17 e 20). «Te l’avevo detto che stasera la fumata sarebbe stata nera - dice trionfante Mercedes all’amica Charo -: non è mai successo che un Papa sia stato eletto al primo scrutinio». Sono della parrocchia di San Miguel, di Madrid, e insieme ad altre signore e a un sacerdote, sono a Roma per il Giubileo. Si fermeranno ancora un giorno e prima di tornare nella capitale spagnola andranno in visita a San Giovanni Rotondo. «Poteva anche essere bianca - insiste Charo, convinta delle sue ragioni: Papa Francesco era malato già da un po’ e i cardinali hanno avuto tempo per mettersi d’accordo».

La luce del tramonto

I 45mila che hanno riempito compatti Piazza San Pietro e via della Conciliazione, senza arretrare fino a che il fumo nero non si è alzato contro il cielo di Roma, sono arrivati già prima delle 19. A quell’ora il comignolo era investito della luce del tramonto e per fissarlo bisognava schermarsi gli occhi con una mano. È una piazza cosmopolita, quasi un riflesso della composizione del Conclave che si sta svolgendo nella Cappella Sistina. La maggior parte delle persone è convinta che stasera si risolverà in un niente di fatto, ma è un’occasione storica e non vogliono mancare. Margie e Jeff, non ci sperano, ma sarebbero contenti se il Papa fosse annunciato stasera perché domani ripartono per il Michigan. E che tipo di Papa vi piacerebbe? «Uno che faccia il bene della Chiesa». «Qualcuno come Papa Francesco?». «More traditional», più tradizionale confessa Jeff dopo un attimo di esitazione.

Chi invece lo vorrebbe proprio come il compianto Bergoglio sono Lucy, Elisabeth e Meghan, tre ragazze del Minnesota: «Qualcuno aperto a tutti e vicino ai poveri», sintetizza Lucy che «sente» che l’elezione avverrà domani. «Sono i giovani che devono dire che Papa vogliono, altrimenti scappano via dalla Chiesa» approva Mina, in pellegrinaggio con la parrocchia da Zone, nella provincia di Brescia. «È vicino al lago d’Iseo - spiega Piera, un’altra parrocchiana -. Ci vuole un Papa più giovane, per governare meglio, ma non troppo formale, vicino alla gente». Intanto il sole è stato coperto dalle nuvole e il comignolo è in vista, ma sempre inattivo. Mathilde è di Lille, in Francia, ed è in viaggio con un gruppo di amici. Parla abbastanza bene l’italiano perché 10 anni fa ha frequentato il Policlinico Gemelli grazie al programma Erasmus; è un medico reumatologo e non ha aspettative per il futuro pontefice perché è cattolica, ma non praticante. Hannah e Robert sono dei sorridenti giovani olandesi di Amsterdam in viaggio in Italia per alcuni giorni: Firenze, Orvieto, Bolsena, Roma, Como. Anche loro non sono in mezzo alla folla per un motivo di fede, ma perché «è un giorno speciale per Roma, con un’atmosfera fantastica». Però un’idea sul futuro Papa ce l’hanno: «Una figura progressista, realmente interessata alla gente, che si spenda per le relazioni tra i popoli e la pace». Matteo, un giovane della parrocchia romana di Santa Silvia, fa il tifo per il Cardinale vicario di Roma, Baldassarre Reina e per il Cardinale Robert Prevost: lo ha incontrato in occasione del Giubileo degli adolescenti e si è fermato a chiacchierare. Secondo lui avere la disponibilità per ascoltare i giovani è una capacità importante per un pontefice. Intanto il tempo passa e l’attesa si prolunga. I più perplessi sono i gabbiani che abitualmente passeggiano per via della Conciliazione e piazza Pio XII e adesso le trovano occupate dalle persone e non sanno dove posarsi.

Cominciano ad accendersi le luci

Il più audace di loro si posiziona sul famoso comignolo e aspetta anche lui che succeda qualcosa. Intorno alle 20 cominciano ad accendersi le luci della Basilica. Sulla piattaforma montata per i collegamenti delle tv i giornalisti in affanno sono alla ricerca di argomenti con i quali riempire l’attesa non prevista. Dalla piazza si levano degli applausi: come a teatro quando lo spettacolo è in ritardo e si vogliono incoraggiare gli attori ad andare in scena. «Che pasa? Che succede?» chiede Mercedes, la signora madrilena al Giubileo con la parrocchia di San Miguel. Ma non ci sono notizie, nemmeno cercando su Internet. Nel gruppo è nata una discussione sui Papi più «pop». «Me gustó el Papa Francisco. Mi piaceva Papa Francesco» dice Ana. «Me gustó muchissimo el Papa Juan XXIII. A me piaceva moltissimo Papa Giovanni XXIII» sostiene Rachel che è più âgé. Ma sono interrotte da un «ohoooo» prolungato di soddisfazione. Il fumo nero esce deciso dal comignolo. La piazza comincia a svuotarsi. «Ormai la cena in albergo è saltata – annuncia il sacerdote di san Miguel -: tutti in piazza Navona per una pizza». Oggi, giovedì 8 maggio, è un altro scrutinio e si vedrà.

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