Provincia, Gafforelli non è più presidente

Fulmine a ciel sereno è dir poco: con due mesi di anticipo rispetto a quel che ci si aspettava, Gianfranco Gafforelli non è più presidente della Provincia. Gli subentra, già in queste ore, l’attuale vice (sindaco di Treviolo ed esponente del Pd) Pasquale Gandolfi.

L’avvicendamento arriva a seguito di un chiarimento che il Ministero dell’Interno ha inviato ad Ancona e Latina, che si trovavano in una situazione identica alla nostra: il presidente della Provincia in carica non è stato rieletto sindaco, e dunque non può più esercitare il suo ruolo nell’ente di secondo livello.

L’inghippo

Come è noto, è così anche per Gafforelli, che dopo due mandati alla guida di Calcinate, alle comunali del 3 e 4 ottobre non poteva più ricandidarsi a primo cittadino ed era di conseguenza destinato a lasciare la guida di Via Tasso, che deve essere appannaggio di un sindaco in carica. Solo che, anche da pareri chiesti dalla Provincia nei mesi scorsi, risultava che lo stesso Gafforelli potesse far da «traghettatore» fino alle elezioni provinciali, che dovrebbero tenersi il 18 dicembre: la conferma della proroga si leggeva anche in una comunicazione dell’Upi, l’Unione delle Province Italiane, datata 30 settembre.

Venerdì invece è arrivata la doccia fredda, con la direttiva del capo di gabinetto del Ministero dell’Interno, riguardante altre Province ma ovviamente applicabile anche alla nostra. Pare, per spiegare l’inghippo, che la proroga fino alle elezioni fosse valida per i presidenti con mandato in scadenza nei primi sei mesi del 2021, mentre per Gafforelli la fine naturale del mandato sarebbe stata nel 2022.

Insomma, da un lato le norme relativamente nuove (la riforma Delrio è del 2014), dall’altro i rinvii che si sono resi necessari per la pandemia sembrano aver contribuito al pasticcio.

Adesso, comunque, alla guida della Provincia c’è Gandolfi. Gafforelli ieri ha partecipato all’Assemblea di Confindustria, ma già lunedì, quando a Bergamo sarà presente la presidente del Senato Casellati, si vedrà prender forma il passo indietro.

Presto un incontro

Gandolfi e Gafforelli si incontreranno a breve: «Voglio prima di tutto confrontarmi con lui – conferma il neo-presidente –. Poi intendo convocare la conferenza dei capigruppo per capire chi e come vorrà portare avanti il progetto». Passaggio tanto più indispensabile se si considera che, con l’uscita di Gafforelli, viene di fatto meno, anche formalmente, la maggioranza consiliare. Gandolfi infatti rimane consigliere, con incarico di presidente facente funzioni, quindi il centrosinistra si trova con 7 esponenti, che si confrontano con i 5 della Lega, i 3 «Civici popolari indipendenti» (di area centrodestra) e la ex lista Gafforelli, che però con il presidente aveva rotto nei mesi scorsi.

Quella concordia che è stata abbastanza caratteristica del mandato di Gafforelli diventerà quindi una necessità per il suo successore. Soprattutto se l’obiettivo è provare, come era nei piani, ad approvare il bilancio 2022 prima del voto, in modo che il nuovo presidente che uscirà dalle urne possa trovarsi con uno strumento di lavoro già pronto. «Sarebbe un bel segnale – dice Gandolfi –. Ne parleremo». Campagna elettorale permettendo: le prossime settimane saranno infatti cruciali anche per capire le squadre in campo e gli schemi di alleanze per la presidenza.

«Prendiamo atto della circolare – commenta Romina Russo, capogruppo dei Democratici e Civici che sostenevano Gafforelli –. Ringraziamo il presidente Gafforelli per il lavoro di questi anni e auguriamo a Pasquale Gandolfi un buon lavoro alla guida della Provincia per questi mesi che ci porteranno a nuove elezioni».

«Amministratori responsabili»

Per Gianfranco Masper, capogruppo leghista, «si conferma come le norme che regolano la Provincia siano non solo assurde, ma anche dannose e vadano modificate al più presto. Ci troviamo a lasciare un ente così importante in una situazione di “interregno”». Sul venir meno della maggioranza, comunque, Masper rileva che «c’è responsabilità da parte degli amministratori, tutti. Negli ultimi tre anni si è collaborato, bisogna dare merito a Gafforelli di aver saputo gestire la situazione agendo per il bene del territorio. Penso che si potrà andare avanti, valutando anche di approvare il bilancio».

Di «massima disponibilità istituzionale a collaborare per gli adempimenti che sono necessari» parla anche Damiano Amaglio della ex lista Gafforelli. «Aspettiamo di incontrare Gandolfi per capire come intende procedere, ma, come avremmo collaborato col presidente, lo faremo col vice. Auspico soprattutto che questa fase sia gestita con serenità, con un confronto concreto sulle cose da fare».

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