Spaccio, costretto ad aprire partita Iva
per intestarsi tre auto in uso ai pusher

La polizia locale di Ponte San Pietro sequestra quasi 900 grammi di cocaina e 240 di hashish. Arrestato un marocchino, perquisita a Milano anche la casa del proprietario della vettura.

Il controllo di un’auto guidata da un cittadino marocchino che viaggiava con oltre un chilo di droga, tra cocaina e hashish, ha fatto emergere un caso sul quale sta facendo piena luce la polizia locale di Ponte San Pietro: l’intestatario della vettura, infatti, è risultato aver immatricolato, tramite una partita Iva a suo nome, ben tre automezzi che non sono però mai stati in suo uso, ma che vengono utilizzati, come la Peugeot 207 fermata sabato mattina dalla locale di Ponte San Pietro, da corrieri e spacciatori.

Tutto è cominciato attorno alle 11,15 dell’altroieri, quando una pattuglia della polizia locale ha fermato per un controllo il marocchino alla guida della Peugeot: T. K., 39 anni, regolare e residente a Ponte San Pietro. Il controllo è stato mirato e a seguito di un’indagine antidroga specifica. La perquisizione dell’auto ha portato al sequestro di quasi 900 grammi di cocaina purissima e 240 grammi di hashish: droga che, una volta venduta sul territorio, avrebbe fruttato agli spacciatori oltre 80 mila euro. L’auto del presunto pusher si è rivelata anche un piccolo magazzino di attrezzatura per lo spaccio: sono stati infatti scoperti e sequestrati tre bilancini di precisione usati per confezionare la dosi da spacciare, diverso materiale da imballaggio e – aspetto piuttosto singolare – pure un quaderno sul quale erano stati annotati nomi di persone, affiancati da cifre relative a pagamenti e grammature della droga. Probabilmente un registro con i nominativi dei clienti della zona: un risvolto sul quale gli agenti della polizia locale stanno ora svolgendo alcuni approfondimenti.

La perquisizione personale del conducente dell’auto ha invece portato al sequestro di 4.250 euro in contanti, divisi in banconote di vario taglio e ritenuti i proventi dell’attività di spaccio. Su delega del sostituto procuratore Giancarlo Mancusi è stata anche coinvolta nell’attività di indagine la polizia locale di Milano: con le loro unità cinofile gli agenti hanno effettuato una perquisizione domiciliare nella casa del proprietario del veicolo.

Quest’ultimo a casa non aveva nulla di illegale: ha però ammesso di essere stato costretto ad aprire la partita Iva e intestarsi le tre vetture non nella sua effettiva disponibilità da parte di chi gestirebbe lo spaccio. La partita Iva sarebbe servita per reinvestire, di fatto «ripulendoli», i soldi incassati per lo spaccio di droga. Si tratta, però, al momento di ipotesi: la polizia locale sta infatti effettuando gli opportuni riscontri.

Nel contempo anche a Ponte San Pietro è stata perquisita dalla polizia locale, con l’ausilio del pastore tedesco antidroga Jessie la casa del marocchino alla guida dell’auto, nel frattempo arrestato e accompagnato in carcere a Bergamo: non sono state trovate ulteriori sostanze stupefacenti, ma ben 9 smartphone di diverse marche, probabilmente utilizzati per mantenere i contatti tra fornitori, spacciatori e clienti.

Si tratta del più cospicuo sequestro di droga avvenuto nel Comune di Ponte San Pietro negli ultimi tempi.

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