Agriturismi da tutto esaurito. Graditi servizi e prodotti locali

OSPITALITÀ. Positivo il bilancio delle feste per le 171 strutture provinciali Tanti stranieri. Resta di forte attualità la difficoltà a reperire personale.

Le festività hanno confermato il trend positivo per gli agriturismi bergamaschi, dove cresce l’interesse dei visitatori anche per i prodotti tipici del territorio. Dopo la pandemia, i numeri del comparto agrituristico orobico, che vede attive 171 strutture sulle 1.700 lombarde (esattamente il 10% regionale), sorridono agli operatori. Ben 65 realtà, in base ai dati forniti da Coldiretti, forniscono anche il servizio di alloggio, mentre 150 la parte ristorazione. La fascia centrale della provincia (Bergamo, Ponte San Pietro e i colli di Bergamo) conta 54 strutture, alle quali se ne sommano 31 della pianura, 37 dei laghi, 29 nelle valli Brembana e Imagna, oltre ad una ventina in valle Seriana. I frequentatori locali non sono mancati nelle feste, così come sono arrivati tanti visitatori provenienti dalle province limitrofe, ai quali si sommano i turisti stranieri, che sbarcano a Orio.

Eleonora Masseretti, presidente di Terranostra, che gestisce l’azienda agricola di famiglia «Casa Clelia» di Sotto il Monte, conferma che «come comparto siamo molto contenti perché il lavoro è andato bene sia nel mese di dicembre, con pranzi e cene aziendali, sia durante le festività. Dall’anno della pandemia siamo il punto di riferimento anche per le famiglie, alle quali forniamo prodotti stagionali del territorio. Anche gli eventi aziendali che ospitiamo in azienda si concludono spesso con l’omaggio di una specialità agroalimentare molto apprezzata. Se apriamo il capitolo del personale, notiamo come sia sempre di forte attualità la problematica per reperire personale, soprattutto durante le festività – conclude Masseretti -. Tante comunque le richieste durante l’anno della Capitale della Cultura, ma anche a Capodanno. Bilancio positivo, dunque: in tutta Italia abbiamo stimato 6 milioni di vacanzieri che per un soggiorno di 5 giorni hanno speso in media 604 euro a persona (+5% rispetto al 2022)».

Anche le valli sono andate bene durante queste feste, come conferma Giovanni Ruggeri, presidente sezione agriturismi di Confagricoltura Bergamo, vicepresidente regionale e già vicepresidente di Agriturist Lombardia, che gestisce l’azienda agricola «Casa Martina» di Zogno. «Dall’8 dicembre abbiamo registrato un trend positivo, proseguito a Natale e Capodanno. Ora speriamo di proseguire fino all’Epifania, tenendo presente che le nostre attività sono fortemente condizionate dal meteo. Se dobbiamo trovare un neo, negli ultimi mesi abbiamo assistito ad una leggera flessione di presenze nei fine settimana, giustificate probabilmente dall’inflazione e dall’aumento dei prezzi che incidono sui bilanci familiari. Rispetto al 2022 abbiamo riempito alla grande le date più importanti, mentre sui grandi numeri si è assistito ad una leggera flessione, anche perché sono tornate di moda le mete classiche e le città d’arte.

L’assalto dei milanesi

Ruggeri, nel complesso registra per gli agriturismi affiliati, «molti arrivi da fuori provincia, in particolare milanesi, ai quali si sommano i turisti stranieri che atterrano al vicino aeroporto «Caravaggio», infrastruttura fondamentale per l’incoming. Per il futuro abbiamo grandi margini di miglioramento e in questo senso spero che riusciremo a fare sempre più squadra promuovendo le nostre valli. Dall’estero apprezzano molto i nostri prodotti tipici e, nonostante l’azienda agricola mi impedisca di muovermi, grazie ai miei clienti conosco il mondo perché con loro ci scambiamo racconti ed esperienze».

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