
Economia / Bergamo Città
Giovedì 09 Ottobre 2025
Arriva, il 21 ottobre sciopero di 4 ore. L’azienda: «Disponibili a riaprire il tavolo»
LA MOBILITAZIONE. Tra i temi sollevati dai sindacati la rimodulazione dell’integrativo e un miglior rapporto tra vita privata e lavorativa.
Bergamo
Quattro ore di sciopero, dalle 17 alle 21 del prossimo 21 ottobre, per i dipendenti del gruppo di trasporti Arriva, come annunciato dai segretari di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl autoferrotranvieri. Tra i temi sollevati la rimodulazione del principale contratto integrativo, fermo da 8 anni, una maggior conciliazione tra vita privata e lavorativa e un innalzamento della qualità del servizio.
«Necessari seri interventi»
Una protesta che, spiegano i sindacati in una nota, «parte da lontano», visto che «il principale contratto di secondo livello è stato firmato nel 2017», prima di pandemia, inflazione, recessione e «tante altre situazioni che rendono necessari seri interventi contrattuali». In un periodo, si legge, in cui «molte aziende di trasporto pubblico del territorio hanno investito per migliorare il servizio offerto all’utenza e per contenere la disaffezione dei conducenti dalla professione migliorando la contrattazione di II livello sia dal punto di vista economico che normativo».
Arriva Italia «conferma la propria disponibilità a riaprire il tavolo delle trattative nel rispetto delle regole»
«Riteniamo praticamente inaccettabile - dicono Paolo Turani (Filt Cgil), Pasquale Salvatore (Fit Cisl), Adriano Villa (Uiltrasporti), Antonio Chimirri (Faisa Cisal) e Luigi Dionisio (Ufl autoferrotranvieri) - che nel 2025 alcuni lavoratori debbano essere impegnati fino a 14 ore al giorno, a fronte di una giornata lavorativa che vale 6 ore e 30 minuti . Altrettanto inaccettabile è che dal 2017 siano mantenute ferme le competenze economiche delle indennità contrattuali. Siamo alla vigilia delle gare d’appalto provinciali (l’Agenzia del Tpl, responsabile dei servizi in provincia di Bergamo ha dichiarato la volontà di voler procedere con le gare nel 2026), e ci chiediamo se sia corretto che gli altri operatori del settore, che investono nel servizio pubblico e fanno sforzi economici notevoli per garantire un servizio pubblico degno di questo nome per soddisfare le esigenze di un territorio come quello bergamasco, debbano essere penalizzati da aziende che non investono e si preoccupano solamente di fare utili milionari. Invitiamo le istituzioni e soprattutto l’agenzia del trasporto bergamasco a fare le debite riflessioni, per far sì che la gara non sia premiante per quelle aziende che non investono e fanno dumping contro le aziende serie, andando esclusivamente nella direzione del profitto a discapito della qualità dell’offerta del servizio, disattendendo il ruolo “sociale” che il trasporto pubblico riveste».
La replica dell’azienda
L’azienda «conferma la propria disponibilità a riaprire il tavolo delle trattative nel rispetto delle regole definite a livello nazionale e interconfederale», dice Pietro Brunetti, people & corporate affairs director di Arriva Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA