Assemblea dopo il concordato. In Boost clima più tranquillo

Il clima al momento è più tranquillo rispetto alle scorse settimane. I lavoratori, anche se naturalmente preoccupati, sono convinti che adesso, dopo la decisione dell’azienda di chiedere il concordato, le prospettive potranno essere più chiare.

«Di sicuro, si dovrà aspettare la fine di agosto per valutare l’effettiva solidità della ripresa produttiva, ma le commesse ci sono. Si spera di riprendere a lavorare con continuità» fanno sapere i sindacati.

L’assemblea dei lavoratori della Boost ha sancito la sospensione dello stato di agitazione e degli scioperi delle scorse settimane: « Lo sciopero – dice Paolo Galbiati, Rsu Fistel Cisl - è servito a garantire il pagamento dello stipendio di giugno, prima che il deposito del concordato congelasse anche quello. Ora si aspetta la nomina del commissario per valutare gli sviluppi industriali possibili».

Più di 200 lavoratori hanno partecipato all’assemblea nello stabilimento di Cenate Sotto, in un periodo in cui le ferie e soprattutto la Cassa Integrazione hanno ridotto il numero degli «attivi». «Naturalmente – continua Galbiati – il congelamento delle spettanze di luglio, della tredicesima e dei primi gironi di agosto un po’ pesa ai lavoratori, ma c’è la consapevolezza che il gruppo abbia le possibilità di riprendere a produrre e a vendere. Non sappiamo ancora con certezza cosa farà Carrara: ha parlato di far entrare qualcuno, forze fresche, ...ma tutto è stato avanzato con troppa fumosità . Noi, rimarremo vigili su tutto quello che succederà. Nessuna agitazione è in programma, aspettiamo l’incontro a fine agosto con azienda, sperando di capire le intenzioni».

Giovanni Sangalli, Rsu della Slc Cgil aggiunge: «Adesso inizia la fase delicata e difficile, dovremo misurare nelle prossime settimane l’effettiva ripresa lavorativa, per verificare la solidità della richiesta d’accesso al concordato; i dipendenti attendono la scadenza della mensilità di agosto (almeno quella post concordato) per vedere finalmente stipendi pagati in tempi normali, dopo molti mesi. Poi bisognerà capire se l’attuale proprietà sarà in grado di proseguire fino alla fine del concordato in autonomia o se dovrà aprire ad ingressi societari nuovi che diano forze e idee industriali future. Da troppo tempo intorno a Boost aleggiano vicende finanziarie che fino ad oggi non hanno dato stabilità e prospettiva alcuna; ci aspettiamo una svolta industriale vera che da troppo tempo manca. Fondamentale in questo percorso di traghettamento sarà il mantenimento degli attuali ammortizzatori sociali e prepensionamenti, indispensabili alla salvaguardia dell’occupazione».

I segretari di Fistel Cisl e Slc Cgil aspettano l’incontro di fine agosto per avere ulteriori dettagli sulla richiesta di concordato e appena verranno nominati i commissari chiederanno un incontro anche a loro. «Ora siamo all’interno di una procedura e per lo meno sappiamo su che strada siamo – dicono Luca Legramanti e Paolo Turani -. Certo, pensare che un concordato possa essere una cosa positiva ci fa riflettere molto sulla situazione dell’azienda . Quello che sappiamo è che questo gruppo avrà bisogno di tutti i suoi lavoratori per proseguire e che solo un confronto con il sindacato costante e costruttivo potrà portare l’azienda fuori da questa situazione che per noi deve essere solo una fase di transizione dolorosa ma necessaria, per dare un futuro solido ai lavoratori del gruppo. Il resto sono chiacchiere che lasciamo a chi ha voglia di farle, noi siamo concentrati sul proseguo dell’attività. L’azienda ha mercato e i lavoratori hanno voglia di lavorare con serenità. Da parte nostra non ci sono ostacoli a una soluzione positiva della situazione. Un grande plauso va ancora una volta ai lavoratori che hanno dimostrato una responsabilità fuori dal comune , più di tutte le parti interessate in questa vicenda».

© RIPRODUZIONE RISERVATA