Bancomat, l’Antitrust bloccai tagli e l’aumento dei costi

Consumatori.In Bergamasca 492 sportelli bancari, un anno fa erano 544. Busi (Adiconsum): un terzo dei nostri comuni non ha il servizio, forti disagi.

Gli sportelli automatici del circuito Bancomat, da tempo sotto la lente d’ingrandimento delle associazioni consumatori, subiscono una battuta d’arresto da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom). L’Antitrust (www.agcom.it) ha infatti bloccato il progetto di modifica del modello di remunerazione dei prelievi presentato dal consorzio Bancomat Spa (con il «sostegno» della quasi totalità del sistema bancario), poiché lo stesso (modello) configurerebbe una restrizione della concorrenza (anche sui costi) a danno degli utenti.

Le regole in vigore

Le regole di circuito attualmente in vigore stabiliscono un sistema di remunerazione che comprende il pagamento di una commissione interbancaria (Mif, Multilateral interchange fee, pari a circa 50 centesimi di euro) da parte della banca del titolare della carta (issuer) a favore della banca proprietaria dello sportello automatico (Atm, Automated teller machine) il cui importo è fisso e determinato dal circuito. Alla corresponsione di tale commissione segue poi il versamento di una commissione da parte del titolare della carta alla propria banca (cosiddetta commissione al prelievo), il cui importo è determinato dalla banca stessa e può variare sensibilmente.

«Come ha evidenziato l’Antitrust - spiega Mina Busi, presidente Associazione italiana difesa dei consumatori e ambiente (Adiconsum) Bergamo - il nuovo progetto configurerebbe una restrizione della concorrenza e un aumento significativo delle commissioni medie di prelievo in circolarità per gli utenti da parte delle banche aderenti. Bancomat spa non ha inoltre dimostrato la presenza di una relazione diretta tra la diminuzione della rete Atm e l’attuale modello di remunerazione e, dunque, le eventuali efficienze che sarebbero derivate in tal senso dall’introduzione del nuovo modello».

La Banca d’Italia (www.bancaditalia.it) evidenzia che la rete Atm rappresenta una infrastruttura essenziale per garantire l’approvvigionamento e l’accesso al contante presso un’utenza diffusa su scala nazionale e internazionale. L’Antitrust ha rilevato che le cause principali del ridimensionamento della rete Atm sono dovute a una complessiva evoluzione del mercato, caratterizzata da diversi fattori: la razionalizzazione della rete a seguito di concentrazioni bancarie, scelte societarie degli istituti di credito e logiche di ottimizzazione che possono non dipendere dal mero prelievo in circolarità. Ad esempio, anche in zone ad alta densità di prelievi, come quelle turistiche o fortemente commerciali, un numero troppo elevato di sportelli può risultare non efficiente.

Uso in forte aumento

«La richiesta della società Bancomat e delle banche - osserva la presidente dell’associazione dei consumatori della Cisl di Bergamo - è arrivata peraltro in un contesto che vede i costi per l’uso e la gestione di bancomat e carte di credito in forte aumento, come certificato anche da Bankitalia nella sua recente indagine sulle spese legate ai conti correnti. Allo stesso tempo si assiste ad un depotenziamento dei servizi bancari sul territorio, al punto che oggi quattro milioni di italiani che risiedono in oltre tremila comuni non hanno a disposizione una banca nel proprio comune di residenza. In meno di dieci anni gli istituti di credito italiani hanno chiuso oltre undicimila sportelli (passando da circa 33mila ai 21.650 d’inizio 2022), penalizzando soprattutto i comuni montani, dalle imprese alle famiglie, dalle comunità locali alle fasce di utenti più deboli, come gli anziani. In Italia sono 48.000 gli sportelli Atm (bancari e postali), pari a 81,5 sportelli ogni mille abitanti. I dati di Bankitalia ci dicono che anche nella Bergamasca negli ultimi dieci anni si sono chiusi molti sportelli bancari (oggi sono 492, solo un anno fa erano 544) e che i comuni della Bergamasca serviti dalle banche sono 162 (in calo rispetto ai 174 di un anno fa) il che significa che un terzo dei nostri comuni non ha il servizio bancario, con forti disagi (anche economici) per i consumatori».

In meno di dieci anni gli istituti di credito italiani hanno chiuso oltre undicimila sportelli (passando da circa 33mila ai 21.650 d’inizio 2022), penalizzando soprattutto i comuni montani, dalle imprese alle famiglie, dalle comunità locali alle fasce di utenti più deboli, come gli anziani.

«Vero e proprio sopruso»

La presidente Mina Busi non nasconde quindi la soddisfazione «per il provvedimento dell’Antitrust sul progetto Bancomat, che era un vero e proprio sopruso ai danni dei consumatori: a che titolo, con che modalità e in quale misura scattava quel prelievo, e soprattutto come faceva il consumatore a contestarlo, non avendo rapporti contrattuali con l’istituto di credito dove è collocato lo sportello automatico? Il consumatore sarebbe stato costretto a pagare il balzello, subendo una vera e propria prepotenza e vessazione: un abuso bello e buono che avrebbe ridotto la concorrenza. Invitiamo tutti i consumatori a verificare i costi applicati per l’utilizzo dei Bancomat, segnalando i casi anomali». Ricordiamo che la carta di debito è rilasciata da una banca o altro intermediario finanziario presso il quale si ha un conto e consente acquisti presso gli esercenti convenzionati e prelievi di contante da sportelli automatici. Info Adiconsum: tel. 035.324580; e-mail [email protected].

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