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Venerdì 26 Settembre 2025
Bonus casa, il 36% dei bergamaschi ne ha usufruito
L’ANALISI. Le detrazioni edilizie valgono il 54% dei recuperi fiscali. Sonzogni (Cisl): «Mantenere le aliquote aiuta le famiglie a scegliere in modo consapevole».
Bergamo
Negli ultimi cinque anni, in provincia di Bergamo sono stati investiti oltre 2,5 miliardi di euro nel SuperBonus edilizio, secondo le stime elaborate sui dati Enea. Un flusso imponente di risorse che ha sostenuto famiglie, settore edilizio e occupazione, ma che ora rischia di ridursi con la progressiva revisione delle aliquote di detrazione fiscale.
I numeri delle dichiarazioni
L’analisi di Caf Cisl Bergamo su oltre 120mila dichiarazioni dei redditi mostra come le detrazioni relative alla casa rappresentino il 54% del totale dei recuperi fiscali dei contribuenti. In particolare, il 36% dei dichiaranti nel 2025 ha presentato spese di ristrutturazione edilizia, con una detrazione media di 679 euro annui, a fronte di una spesa media superiore ai 13.500 euro. Una fascia ristretta, pari al 14%, ha sostenuto spese molto più consistenti, beneficiando di rimborsi medi annui di 2.773 euro.
Un beneficio legato al reddito
Dal confronto con i redditi emerge un quadro diseguale: solo l’11% dei contribuenti sotto i 15mila euro di reddito ha potuto sostenere spese di ristrutturazione e la percentuale sale al 37% tra chi guadagna tra 15mila e 30mila euro. Raggiunge il 59% per i redditi oltre i 30mila euro.
In parallelo, il 13% dei contribuenti ha abbinato alle ristrutturazioni anche spese per arredi e il 18% interventi di risparmio energetico
In parallelo, il 13% dei contribuenti ha abbinato alle ristrutturazioni anche spese per arredi e il 18% interventi di risparmio energetico. Più di 10.500 contribuenti (9%) hanno investito direttamente in efficientamento energetico, spesso usufruendo dello sconto in fattura o della cessione del credito previsti dal SuperBonus 110%.
Il peso del SuperBonus
Secondo i dati Enea aggiornati ad agosto, dal 2020 al 2025 l’investimento complessivo in Bergamasca supera i 2,5 miliardi di euro, tra condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti.
A livello nazionale, oltre 500mila edifici hanno usufruito della misura, con spese per 124 miliardi e un onere pubblico stimato in 127 miliardi. Risultati che hanno contribuito a una riduzione del 9% dei consumi energetici, avvicinando l’obiettivo europeo del 16% fissato per il 2030.
L’appello della Cisl
«Quando parliamo di recuperi fiscali per la casa – spiega Candida Sonzogni, segretaria provinciale CISL Bergamo – non guardiamo solo alle dichiarazioni dei redditi, ma anche allo sconto in fattura e alla cessione del credito. Il volume degli investimenti si è quadruplicato dal 2019 al 2024, sostenendo edilizia e occupazione».
«Tagliare le detrazioni rischia di rallentare un settore strategico e di frenare l’ammodernamento del patrimonio edilizio, che per il 60% è ancora in classe energetica F o G»
Sonzogni evidenzia però i rischi della riduzione delle aliquote, già prevista dal 2025 (36% per la prima casa, 30% per le altre abitazioni): «Tagliare le detrazioni rischia di rallentare un settore strategico e di frenare l’ammodernamento del patrimonio edilizio, che per il 60% è ancora in classe energetica F o G». La Cisl auspica che la detrazione al 50% venga mantenuta almeno per la prima casa, e chiede una riflessione specifica sul tema della povertà energetica, legando gli incentivi alla condizione reddituale delle famiglie più fragili.
La questione delle barriere architettoniche
Un altro fronte delicato è quello delle barriere architettoniche, dove l’aliquota al 75% «ha permesso di migliorare la qualità di vita di tante persone con disabilità: è fondamentale non ridurla a semplice ristrutturazione generica».
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