Buste paga in 3 anni cresciute dell’1,2% a Bergamo: media di 12 mila euro

I dati. Il periodo preso in esame è quello che va dal 2019 al 2021.

Stipendi in leggera crescita, +1,2% per la provincia di Bergamo nel periodo tra il 2019 e 2021, con uno stipendio annuo di 12.843 euro, leggermente più alti della media italiana che si ferma a 12.473 euro, ma molto lontana dalla provincia leader, Milano, in cui lo stipendio medio è di 30.464 euro.

È quanto emerge dalle elaborazioni provinciali realizzate dal Centro Studi Tagliacarne sulle voci che compongono il reddito disponibile a prezzi correnti. Ma poteva andare anche peggio, dal momento che ben 22 province italiane hanno visto in questi ultimi 3 anni «alleggerire» le proprie buste paga, con una perdita di 312 euro per dipendente.

Ma se Milano è la prima provincia italiana per valore pro-capite dei salari, Savona (+14,3%), Oristano (+11,8%) e Sud Sardegna (+11,2%) presentano i maggiori incrementi delle retribuzioni. Tra 2019 e 2021, il peso in termini pro-capite del reddito da lavoro dipendente sul totale del reddito disponibile è rimasto stabile intorno al 63%, dato che rispecchia anche la situazione a Bergamo.

«L’analisi dimostra che la geografia delle retribuzioni è diversificata territorialmente, e sotto vari aspetti non rispetta la tradizionale dicotomia Nord-Sud - sottolinea Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi Tagliacarne -: infatti se confrontiamo la graduatoria del Pil pro capite (che misura la produzione della ricchezza) con quella delle retribuzioni, vediamo che nel primo caso praticamente tutte le ultime trenta posizioni sono appannaggio di province meridionali (con la sola eccezione di Rieti), mentre in quella delle retribuzioni pro-capite troviamo ben 10 province del Centro-Nord, il che induce a riflettere sulle politiche dei redditi a livello locale».

In effetti le differenze a livello territoriale sono cospicue. Salari più magri di oltre mille euro a testa si registrano a Venezia, Firenze e Prato. Mentre crescite al top si rilevano a Milano (+1.908 euro), Parma (+1.425) e Savona (+1.282). Va però detto, che nel capoluogo lombardo il reddito da lavoro dipendente rappresenta oltre il 90% del reddito disponibile contro il 23,9% di Rieti e il 63,1% della media nazionale.

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