«Caro gas, cassa “scontata” per le imprese. Ok lavoro di notte e il sabato se c’è intesa»

I timori per l’autunno. Sindacati preoccupati per il rischio del fermo degli impianti: va tutelata l’occupazione. Cisl: gli ammortizzatori incidono sugli stipendi. Cgil: no allo scostamento di bilancio. Uil: serve un tavolo tecnico.

Sarà un autunno caldo per imprese e lavoratori. Per contrastare le conseguenze dei rialzi di gas ed energia elettrica su produzione e occupazione è in arrivo un decreto del governo sulla cassa integrazione scontata della contribuzione addizionale. Un provvedimento che si aggiungerà alle nuove causali - crisi di mercato, mancanza di materia prima e componenti - utilizzabili dalle aziende, che dal canto loro stanno anche studiando possibili riorganizzazioni dei turni di lavoro per sfruttare i momenti di minor costo dell’energia. Stessa direzione nella quale suggerisce di andare la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen che ieri, in un’intervista a La Stampa. ha dichiarato: «Alcuni processi industriali potrebbero passare al fine settimana oppure di notte».

«Mantenere competitivo a livello internazionale il nostro manifatturiero diventerà sempre più difficile perché altri Paesi, come Cina e Stati Uniti, non hanno i nostri problemi di approvvigionamento energetico - sottolinea il segretario generale di Cisl Bergamo Francesco Corna -. Con la guerra fuori casa la politica deve continuare a sostenere imprese e famiglie tassando gli extraprofitti delle aziende energetiche e, se non fosse sufficiente, anche con uno scostamento di bilancio. Ed è fondamentale sganciare il prezzo dell’elettricità da quello del gas, ma soprattutto rivedere le fonti energetiche, senza escludere nulla in questo periodo così delicato».

Intanto le richieste di cassa integrazione, spesso presentate solo in via precauzionale, senza essere poi usate di fatto, stanno aumentando. Per il segretario Cisl Bergamo Danilo Mazzola «l’intervento sulle causali per l’accesso alla cassa integrazione ordinaria aggiornate alle difficoltà del momento sono un segnale importante che darà respiro a tante imprese che si sono trovate con costi decisamente maggiori rispetto al passato. Un intervento che tutela sicuramente i lavoratori nel mantenimento del posto, ma che porta a una riduzione del potere di spesa per la diminuzione delle retribuzioni, viste anche le difficoltà nel sostenere i costi che le famiglie dovranno affrontare nei prossimi mesi».

Non è d’accordo su un eventuale scostamento di bilancio il segretario generale di Cgil Bergamo Gianni Peracchi, che invece condivide appieno non solo l’allarme sul rischio di fermi e chiusure aziendali, ma anche sull’erosione del potere d’acquisto delle retribuzioni. «Stanno arrivando nuove richieste di cassa integrazione e per l’autunno siamo preoccupatissimi - ammette -. La prima conseguenza dei rincari energetici è l’innalzamento dell’inflazione, che è una tassa occulta che grava soprattutto su dipendenti e pensionati. Teniamo presente che aumenteranno pure i costi energetici di ospedali e case di riposo, con ricadute sulla fiscalità generale nel primo caso e sul costo delle rette per quanto riguarda le Rsa».

L’arrivo della cassa «scontata», come già era successo per contrastare la crisi generata dalla pandemia, per Peracchi «darà un po’ più di respiro alle imprese, ma è comunque un palliativo», mentre l’idea di rivedere i turni di lavoro (spalmandoli, per esempio, anche sul sabato) «è una strada - dicono all’unisono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil - che può essere percorsa se serve a evitare la cassa integrazione, ma deve passare dalla contrattazione aziendali».

«La crisi energetica c’era già prima dell’inizio della guerra in Ucraina ed è la conseguenza di tutto quanto il nostro Paese non ha fatto negli anni passati, oltre che di manovre speculative a livello internazionale - rimarca il segretario generale di Uil Bergamo Daniele D’Elia -. Un’inflazione all’8,4% non si vedeva dal 1985. Questo impatta su salari e pensioni». Ma il segnale più preoccupante per D’Elia è che la cassa integrazione straordinaria tra gennaio e luglio è salita del 45%: «La cig ordinaria riguarda problemi momentanei, mentre quella straordinaria riguarda ristrutturazioni o chiusure aziendali: è chiaro che ci si prepara al peggio». Secondo il segretario provinciale Uil «serve un tavolo tecnico permanente a livello regionale per affrontare non solo la questione energetica, ma anche la carenza di materie prime e componentistica, in particolare di semiconduttori. Tutti problemi più vecchi della guerra in Ucraina, ma abbiamo aperto gli occhi solo quando Putin ci ha chiuso i rubinetti del gas».

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