Economia / Bergamo Città
Giovedì 20 Novembre 2025
C’è chi dice no (al cartellino). Abb Italia elimina l’obbligo
LAVORO. Non è rilevante quanto si è presenti in azienda. Le persone devono sentirsi fortemente responsabilizzate rispetto alle attività che svolgono e valutate sulla base dei risultati che ottengono.
Non è un «liberi tutti», perché il contratto dei metalmeccanici prevede 40 ore di lavoro settimanali e quelle devono essere. Ma piuttosto un approccio diverso verso il «modus operandi»: «Non è rilevante quanto si è presenti in azienda. Le persone devono sentirsi fortemente responsabilizzate rispetto alle attività che svolgono e valutate sulla base dei risultati che ottengono».
È la sintesi che offre Emiliano Diotallevi, country hr manager di Abb Italia, nello spiegare perché, da un mese a questa parte, gli impiegati delle sedi italiane della multinazionale non sono più tenuti a timbrare il cartellino. Pratica che, nei diversi luoghi di lavoro, risale a fine Ottocento.
Tutto è nato da una «engagement survey», un’indagine che testa il grado di soddisfazione dei dipendenti su determinati temi. I risultati vengono poi condivisi all’interno di ciascun team e «tra le diverse segnalazioni arrivate, c’era anche la proposta di semplificare la gestione delle presenze», spiega Diotallevi. L’ottica è quella di «creare un ambiente di lavoro in cui le persone si sentano parte attiva della vita aziendale» e che, di conseguenza, «sia attrattivo».
C’è da ricordare che da tempo Abb ha «liberalizzato» lo smart working e c’è chi in ufficio si reca già raramente o comunque non tutti i giorni della settimana
Fatto sta che i colletti bianchi che lavorano nelle diverse sedi che Abb conta nel nostro Paese (agli otto siti produttivi si affiancano 13 sedi che ospitano gli uffici) è esentato dalla timbratura del cartellino. E, nella nostra provincia, dove Abb è presente con una sede in città e una a Dalmine (qui in produzione lavorano 330 operai), parliamo di ben 1.125 persone che potenzialmente possono dimenticarsi il cartellino nel portafoglio. Una popolazione aziendale pari al 75% del totale dei lavoratori Abb, che si attestano a 1.500 in Bergamasca (circa 5mila in tutta Italia). Il discorso è diverso per chi lavora in produzione: «Ai turni sono collegate indennità che devono essere registrate sul cartellino per essere pagate». C’è da ricordare che da tempo Abb ha «liberalizzato» lo smart working e c’è chi in ufficio si reca già raramente o comunque non tutti i giorni della settimana.
Ma cosa succede quando un lavoratore effettua lo straordinario? «I dipendenti autocertificano tutta una serie di permessi, tra cui lo straordinario, che viene autorizzato dal proprio manager»
Ma cosa succede quando un lavoratore effettua lo straordinario? «I dipendenti autocertificano tutta una serie di permessi, tra cui lo straordinario, che viene autorizzato dal proprio manager», precisa Diotallevi. Che, rispetto al gradimento dell’iniziativa, aggiunge: «Qualcuno mi ha mandato una foto di sé in compagnia di altri colleghi mentre trascorreva la pausa pranzo al parco, dato che non doveva più timbrare per uscire». Secondo il country hr manager di Abb Italia, non è così frequente incontrare realtà che abbiano detto addio alla timbratura. «Ci sono alcune aziende che lo fanno, ma hanno una sola sede; altre, invece, con più siti, applicano la misura solo nel quartier generale».
Chi vuole continuare a timbrare il cartellino è comunque libero di farlo. E qualcuno c’è. Qualcuno per cui quel badge rappresenta - vuoi per un motivo o per un altro - una tutela, da cui fatica a separarsi.
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