Cibus, i produttori orobici ci credono. «Food italiano più forte delle paure»

La kermesse Tornano a crescere gli espositori bergamaschi presenti da martedì 3 maggio a Parma. Nonostante i timori per il conflitto, prevale l’ottimismo. Il ritorno dei buyer da Usa e Asia.

Le aziende bergamasche del food puntano su Cibus, massimo evento di riferimento per il settore agroalimentare italiano. E nonostante i timori per il conflitto in atto e le sue ripercussioni, si augurano la qualità dei prodotti possa riscuotere successo presso i tanti buyer in arrivo da mezzo mondo. La manifestazione aprirà i battenti martedì a Parma: fino a venerdì prossimo sono attesi più di 60mila visitatori da tutto il mondo e oltre 3mila aziende che espongono i prodotti made in Italy.

La carica dei 13 partecipanti

Bergamo sarà rappresentata da 13 realtà, in crescita rispetto all’ultima edizione, con presenze forti nel comparti caseario, lievitati, paste ripiene, dolci e prodotti pronti. Presenti a Cibus 2022 il caseificio Arrigoni Battista di Pagazzano, Casa del Dolce di Fara Gera d’Adda, Caseificio Defendi Luigi della frazione Vidalengo di Caravaggio, Caseificio Preziosa di Seriate, Distilleria Alessandro Fratelli di Treviglio, Grissinificio Zingonia di Ciserano, Il Centro di Nembro, Italo Vezzoli di Carobbio degli Angeli, La Nuova Gastronomia di Azzano San Paolo, Oscartielle di Treviolo, Pastificio Pigi di Romano di Lombardia, Quaranta industria dolciaria di Caravaggio e Zanetti di Lallio. Al centro della quattro giorni i temi legati ai rapporti tra industria e distribuzione, il ruolo della filiera agricola per la redditività delle imprese, la ristorazione del futuro e il ruolo dei prodotti Dop e Igp. Cibus è una kermesse riservata agli operatori e professionisti del settore agroalimentare, che puntano a creare business e sviluppare relazioni commerciali, con uno sguardo rivolto al futuro e all’innovazione, nel solco della tradizione e nel segno legata dell’ecosostenibilità.

Sono molto buone le premesse alla vigilia della manifestazione, con le agende degli operatori già dense di appuntamenti. Un altro elemento da segnalare è il ritorno determinante dei buyer provenienti dall’estero. «Prevediamo molti clienti da Usa, Australia e naturalmente dall’Europa, mentre in misura minore dall’Asia. - afferma Attilio Zanetti, presidente di Zanetti -. Numerosi visitatori hanno già confermato la loro partecipazione. La nostra azienda, in linea con i valori portati avanti dalla manifestazione, presenterà a Cibus il bilancio di sostenibilità».

Dopo l’edizione autunnale «speriamo sia la vera fiera della ripartenza anche se capita in un periodo particolarmente complicato per l’aumento dei costi di produzione – analizza Marco Arrigoni, presidente del caseificio Arrigoni Battista Spa -. Approfittiamo dell’occasione per presentare il nuovo gorgonzola al cucchiaio senza crosta».

«C’è grande richiesta di qualità»

Gli stand a Cibus promuoveranno insomma le produzioni made in Bergamo, destinate a distributori e Gdo. «Il clima è positivo e avremo quattro giorni di fiera intensi – commenta Massimo Carlotti de La Nuova Gastronomia -. C’è grande richiesta di prodotti pronti di qualità e in fiera ci confronteremo con clienti e fornitori». Anche dal caseificio Defendi confermano: «Abbiamo già numerosi appuntamenti fissati e speriamo chiaramente di ottenere buoni riscontri durante la manifestazione».

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