Click Day agricolo: successo ovunque ma non a Bergamo

Soltanto 50 le richieste . Se a livello nazionale il settore primario ha la reale necessità di trovare decine di migliaia di figure da inserire nel lavoro dei campi, in Bergamasca ha prevalso un atteggiamento tiepido nel giorno atteso del «Click Day».

Solo 50 richieste (40 per Coldiretti e 10 Confagricoltura) per la regolarizzazione delle risorse umane da inserire in agricoltura in seguito alla revisione del Decreto flussi. Se guardiamo all’Italia, il sistema è subito andato in overbooking con oltre 240 mila domande giunte al Viminale, il triplo della quota prevista dal provvedimento, che indicava il tetto a 82.705 unità.

Di contro, in base ai dati forniti da Coldiretti Bergamo e Confagricoltura Bergamo, è emerso come lunedì, nella giornata clou della misura, sono state solo poche decine le richieste pervenute dalle imprese orobiche, tradizionalmente poco impegnate nei lavori stagionali. «Per ora sono oltre 40 le domande per l’ingresso dei lavoratori extracomunitari che abbiamo presentato come Coldiretti Bergamo – rivela il presidente Alberto Brivio –. Questo perché, rispetto ad altre regioni, la nostra agricoltura è strutturata in modo tale da non richiedere molta manodopera stagionale. Su nostro territorio sono presenti soprattutto attività legate all’allevamento e quindi non c’è grande necessità di manodopera concentrata solo in determinati periodi dell’anno, esigenza che si riscontra solo nella viticoltura e nell’ospitalità agrituristica. Negli altri comparti le imprese si avvalgono di lavoratori a tempo indeterminato».

«Abbiamo aiutato i nostri associati ad espletare tutte le formalità e burocrazie per po accedere alla misura – commenta Enzo Ferrazzoli, direttore di Confagricoltura Bergamo -. Tuttavia nella prima giornata sono state solo una decina le domande presentate. D’altronde la Bergamasca ha più bisogno di manodopera strutturale rispetto a province lombarde come per esempio Mantova (dove la richiesta di lavoratori è legata alla raccolta stagionale di meloni e angurie, ndr)».

A livello nazionale l’obiettivo del provvedimento è la regolarizzazione delle risorse per una programmazione più affidabile dei lavoratori stagionali. Secondo il Dossier Idos, in Italia un prodotto agricolo su 4 viene raccolto da mani straniere con 358 mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi, impegnati sia nei campi che nelle stalle per fornire più del 30% del totale delle giornate di lavoro del settore.

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