«Con Brescia un patto formale. Fusioni e acquisizioni, bene per il sistema»

L’ANNO CHE VERRÀ. La presidente di Confindustria Bergamo, Giovanna Ricuperati: le nostre aziende attrattive, avremo altre operazioni. «Bergamo -Treviglio, il progetto attuale meno ottimale. Scalo di Orio strategico, a gennaio incontreremo Heidelberg».

L’alleanza sempre più stretta con Confindustria Brescia; gli occhi puntati su Bruxelles «dove si giocano le partite decisive per le nostre imprese; la preoccupazione per la situazione di «stallo» che sta vivendo l’industria bergamasca, le scelte strategiche (e divisive) da prendere sul tema viabilità.

Un’agenda 2024 già fitta d’impegni quella della presidente di Confindustria Bergamo Giovanna Ricuperati. Alle spalle, dice, un anno «intenso e speciale che ci lascia un’eredità importante: grazie agli appuntamenti congiunti per le manifestazione di Bergamo e Brescia capitale della cultura, abbiamo messo a fuoco per la prima volta la potenza di fuoco del sistema economico congiunto»

Ora che succederà?

«Stiamo discutendo con Confindustria Brescia quale sia la modalità migliore per raccogliere l’eredità che ci ha lasciato l’anno della Capitale della cultura per trasformarla in cultura economica di sviluppo nella consapevolezza che le due economie unite valgano molto più della somma delle due parti».

Come formalizzerete questo Patto? Prove tecniche di fusione?

«La fusione non è il tema. In questo momento non posso aggiungere altro perché stiamo definendo la formula adeguata. Siamo però convinti che gli obiettivi che abbiamo devono aver un “contenitore ” formale dove le idee si discutono, si decidono e si governano. Nei giorni scorsi ho partecipato con Franco Gusalli Beretta (presidente di Confindustria Brescia, ndr), e ad entrambi, mentre parlavamo, ci veniva naturale dire Bergamo-Brescia come se fosse un unico territorio. Il salto culturale è stato fatto».

Come azione di lobbing comune potrebbe esserci quella sulla scelta del nuovo presidente di Confindustria? Quali sono le vostre richieste?

«Come quasi tutte le territoriali chiediamo una presidenza di forte rappresentanza in ambito industriale, con una visione internazionale importante, che abbia grande attenzione verso l’Europa fondamentale forse ancora di più che l’Italia. È a Bruxelles dove dobbiamo lavorare per anticipare le decisioni che poi ricadono sulle nostre teste».

Leggi di più sulla copia digitale de L'Eco di Bergamo

© RIPRODUZIONE RISERVATA