Dare nuova vita ai microchip: Bergamo fa squadra e innova

PRIMO IN ITALIA. Fae Technology capofila del progetto che coinvolge Daze, Socaf e Ecomet Refining. Finanziamento europeo da 1,1 milioni di euro.

Riciclare le schede elettroniche, riportandole a nuova vita o estraendo materie prime critiche come oro, argento e rame. È l’obiettivo del progetto «ReLife4PCBA» che riunisce quattro aziende bergamasche nello sviluppo di un sistema integrato per il recupero, la tracciabilità e la rigenerazione delle schede elettroniche, estendendo la vita utile dei componenti e riducendo la generazione di rifiuti elettronici, attraverso l’adozione di un modello circolare e interconnesso che combina infrastrutture fisiche e strumenti digitali. ReLife4PCBA rappresenta un caso unico di filiera virtuosa del riciclo del materiale elettronico in Italia, ed è inserito all’interno del programma Life promosso dalla Commissione europea, che ha sostenuto l’iniziativa con un finanziamento pari a 1,1 milioni di euro; mentre il progetto, della durata triennale, vale complessivamente 1,9 milioni di euro.

Come funziona

Protagoniste dell’iniziativa sono Fae Technology, realtà dedicata alla progettazione e produzione di schede elettroniche, che è anche capofila; Daze, società specializzata nella produzione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici e sistemi di efficientamento energetico; Socaf, azienda che opera nella produzione, vendita, noleggio e assistenza di macchine per la pulizia ed Ecomet Refining, specializzata nel recupero di metalli preziosi, riciclo e raffinazione di materie prime critiche dai rifiuti industriali ed elettronici. Nel suo complesso il progetto si articola su due punti partendo dallo sviluppo di una piattaforma software attraverso cui tracciare in tempo reale i componenti elettronici lungo l’intero ciclo di vita. Il tracciamento prevede la segnalazione di guasti, la gestione centralizzata da parte dei team di assistenza e qualità, fino al coinvolgimento dei soggetti incaricati dello smaltimento per le schede non recuperabili.

Smaltire i rifiuti elettrici

La piattaforma sarà inoltre in grado di monitorare l’impronta ambientale dei processi e fornire indicatori trasparenti in chiave esg. La seconda parte di ReLife4PCBA, invece, è manifatturiera e prevede il potenziamento del reparto di ricondizionamento elettronico di Fae Technology, con un investimento di circa 400 mila euro in nuove attrezzature e risorse necessarie per la riparazione, collaudo e rigenerazione delle schede. L’investimento totale dell’azienda di Gazzaniga sarà, infatti di 1,3 milioni di euro, di cui 700 mila finanziati dal fondo europeo. Per questi tre anni tutto partirà dalle schede prodotte in Val Seriana, redistribuite verso i clienti partner (Daze e Socaf), recuperate dalla stessa Fae in caso di necessità o smaltite, se non più recuperabili, dalla Ecomet Refining di Treviglio. Successivamente, dopo averne testato punti di efficienza e criticità, l’impianto potrà essere allargato ad altre realtà del territorio e non solo. L’obiettivo finale, infatti, è quello di intervenire sul tema centrale dei rifiuti elettronici, che sono in costante aumento, tanto che l’Unione Europea ha alzato l’asticella degli obiettivi di corretto smaltimento da raggiungere, mirando a ridurre la dipendenza da fonti esterne ed a promuovere un uso più efficace delle risorse necessarie a questo settore.

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