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Domenica 28 Settembre 2025
Export digitale: il 30% delle aziende usa l’Ia per cercare i clienti
L’INDAGINE. Gli assistenti virtuali impiegati per creare contenuti multilingua, analisi di mercato e traduzioni. Da Pozzo (Promos): «Opportunità straordinaria».
Tradurre email nella maniera più corretta, cercare potenziali clienti all’estero, ma anche sapere cosa scrivere sui canali social e avere idee per i progetti da realizzare. Sono molteplici gli utilizzi che l’intelligenza artificiale offre soprattutto alle piccole realtà e, poco alla volta, gli imprenditori lo stanno imparando. «I programmi di IA generativa li stiamo provando un po’ tutti per capire quale possa essere il più adatto a noi» spiega Alessandro Larini, responsabile marketing nell’azienda di famiglia, la Large Colours di Telgate che, con i suoi sei dipendenti, produce colori per tingere bottoni, occhiali, oggetti in stampa 3D e fibre tessili.
Richiesta di traduzioni e suggerimenti per i social
«È molto utile per scrivere le email ai clienti stranieri, riuscendo a comunicare bene il concetto che vuoi dire, ma stiamo provando anche a fare delle ricerche di marketing, chiedendogli di indicare le aziende che si occupano di una particolare cosa in una determinata area - continua Larini, che conclude - non abbiamo ancora deciso quale terremo, perché in realtà ogni programma è utile per cose diverse». Barbara Bona che a Telgate gestisce invece Unipel, laboratorio di pelletteria aperto dal padre Mario, usa l’intelligenza artificiale per ispirarsi: «Solitamente chiedo suggerimenti per dei post o dei reel, quando non so come presentare al meglio una cosa o non sono ispirata, ma la uso anche quando devo iniziare il progetto di una nuova borsa; scrivo tutto quello che vorrei in maniera super dettagliata e guardo che suggerimenti mi mostra, poi li modifico. Rispetto ai social dove sei tu che devi cercare fra le immagini - spiega - il pensiero è molto più libero e la risposta immediata». Tentativi, ancora prima che esempi, ma che mostrano come questi sistemi possano davvero agevolare il lavoro di artigiani e piccoli imprenditori.
Un aiuto per l’export
Circa un’azienda su tre sta sperimentando - in maniera più o meno consolidata - l’intelligenza artificiale, soprattutto come supporto nell’export digitale, come evidenzia un’indagine condotta da Promos Italia, agenzia nazionale del sistema camerale che supporta le imprese italiane nei processi di internazionalizzazione e che vede tra i suoi partner anche la Camera di Commercio di Bergamo. Intervistando circa cento realtà esportatrici è emerso che il 58% delle aziende è aperto all’adozione di sistemi di intelligenza artificiale, mentre il 25% è convinto della sua utilità. In quali mansioni è presto detto: il 27% delle imprese la usa per la generazione di contatti commerciali, mentre il 57% vorrebbe imparare a utilizzarla per questo scopo. E ancora, il 30%, delle imprese che esportano hanno già definito una strategia per implementarla nei processi, il 45% la sta valutando, mentre il 27% appartiene alla categoria di chi non prevede assolutamente di usarla. I più aperti alla tecnologia puntano a: ottenere una migliore la qualità dei lead, ovvero i dati di contatto di possibili clienti o persone interessate (32%); ridurre i tempi di identificazione dei clienti (31%) o analizzare mercati esteri (30%).
Secondo la ricerca di Promos le imprese utilizzano chatbot, traduzione automatica e assistenti virtuali per l’assistenza di clienti esteri nel 27% dei casi e nel 18% in fase sperimentale, facendosi aiutare soprattutto in caso di: traduzioni e localizzazione di contenuti (41%); analisi e segmentazione dei mercati (37%) e creazione di contenuti multilingua (38%).
E l’affidabilità?
Nonostante questo il 76% degli utilizzatori è consapevole dei rischi, mostrando in particolare dubbi sull’affidabilità delle informazioni generate. «Crediamo che l’adozione consapevole e progressiva dell’intelligenza artificiale possa rappresentare una straordinaria opportunità per le piccole e medie imprese, aiutandole a cogliere nuove occasioni di business - spiega Giovanni Da Pozzo, presidente di Promos Italia -. Per questo motivo abbiamo creato uno strumento di autovalutazione, l’I« Test, che le accompagna nel percorso con indicazioni pratiche e un supporto mirato».
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