Grande distribuzione, vendite per un miliardo. In crescita i discount

I dati 2021 Ricavi in aumento del 6,3% rispetto al 2019. Il Covid muta i consumi: boom dei prodotti per la pulizia. Mazzoleni: quadro incerto per situazione internazionale.

I ricavi dalla vendita dei prodotti di largo consumo a Bergamo hanno raggiunto nel 2021 la somma di un miliardo e 77 milioni di euro. Il dato risulta in crescita dello 0,7% rispetto al 2020 e del 6,3% nel confronto con il 2019. In Lombardia l’importo complessivo è invece di 12 miliardi e 233 milioni di euro, con un calo dello 0,6% sul 2020, ma un + 7,1% rispetto al 2019.

Prendendo in esame i dati Iri e analizzati dalla Camera di commercio di Bergamo, emerge come i consumi si siano evoluti in parallelo con la pandemia. Negli ultimi anni sono inoltre cresciute le aperture di discount e si è assistito ad una maggiore richiesta di prodotti per la cura della casa, che comprendono anche i disinfettanti particolarmente richiesti durante l’emergenza sanitaria, così come di prodotti alimentari da drogheria, come conseguenza di una vita più casalinga.

«Tra le cose cambiate in questi due anni per l’effetto pandemia ci sono le abitudini di consumo – conferma Carlo Mazzoleni, presidente della Camera di commercio -. Nonostante molte restrizioni siano ormai venute meno, non tutto è tornato come prima e forse alcuni comportamenti si fisseranno nelle abitudini. Per il 2022 l’andamento del comparto sembra più incerto: pesano le dinamiche inflative, le tensioni sui mercati energetici e delle materie prime, oltre all’insicurezza per la situazione internazionale».

Shopping diverso da prima

Da marzo 2020 la pandemia ha insomma modificato profondamente le abitudini dei consumatori, con un primo accaparramento dei beni di consumo, mentre nei trimestri successivi le restrizioni alla mobilità e lo smart working hanno spostato la spesa destinata ai consumi fuori casa verso la Gdo. Nel 2021 il comparto ha soddisfatto la domanda innescata dalla diffusione delle varianti. L’inflazione (+3,9% a dicembre 2021) ha spinto al rialzo i prezzi e l’ammontare dei ricavi, cresciuti in Bergamasca dello 0,7% in valore e dello 0,3% rispetto al 2020, sopra la media regionale. Rispetto al 2019 la crescita è +6,3% per i ricavi e + 3,3% per le unità a Bergamo, mentre in Lombardia gli stessi dati registrano rispettivamente +7,1% e +4,6%.

Cosa si è comprato

Se guardiamo all’analisi della camerale sui reparti, emerge come la drogheria alimentare (primo reparto in termini di valore col 33,6%), il fresco (23,4%), il freddo (5,6%) e la cura della casa (6% del totale), hanno registrato, un andamento simile al valore complessivo. Le bevande, che rappresentano il 14,7% degli acquisti 2021, sono risultate in crescita per i maggiori consumi nell’ambiente domestico, mentre i ricavi dai prodotti legati alla cura della persona (7,3%) sono cresciuti tra 2018 e 2020, ma hanno registrato un calo di unità vendute nel 2018 e nel 2021. In Lombardia i reparti presentano un’incidenza simile alla provincia: la drogheria alimentare detiene la quota maggiore (32,0%), a seguire fresco (23,6%), bevande (15,1%), altri reparti (10,6%), cura persona (7,3%), cura casa (5,9%) e freddo (5,4%).

Gli ipermercati hanno registrato una variazione negativa, soprattutto nel 2018 e nel 2020, anno nel quale i consumatori si sono rivolti maggiormente al libero servizio. Da evidenziare la crescita straordinaria che il discount. Dal 2020 inoltre l’emergenza sanitaria ha accelerato l’ e-commerce

Rispetto all’anno 2020, a Bergamo le bevande e il fresco hanno guadagnato, rispettivamente, +0,8 e +0,4 punti percentuali, mentre hanno perso quota la drogheria alimentare (-0,4), la cura della casa (-0,4), la cura della persona (-0,3) e il freddo (-0,1). Gli stessi dati, confrontati con il 2019, mostrano una crescita del reparto del fresco (+2,2), delle bevande (+0,7) e del freddo (+0,6). Riportano una diminuzione gli altri reparti (-2,0) e la drogheria alimentare (-0,9).

Cambiano i canali distributivi

Se infine analizziamo i canali distributivi, notiamo come i supermercati sono cresciuti di più rispetto agli ipermercati tra il 2017 e il 2020 ma nel 2021 hanno avuto una battuta d’arresto. Gli ipermercati hanno registrato una variazione negativa, soprattutto nel 2018 e nel 2020, anno nel quale i consumatori si sono rivolti maggiormente al libero servizio. Entrambi i canali non hanno mantenuto l’incremento dell’anno della pandemia registrando un calo, che si spiega con la crescita straordinaria che il discount. Dal 2020 inoltre l’emergenza sanitaria ha accelerato l’ e-commerce. Intanto i sindacati cominciano a preoccuparsi per i futuri scenari. Secondo Claudia Belotti, segretaria generale Fisascat-Cisl, «il report camerale dà una fotografia dei “cambiamenti” legati alla pandemia: da tempo i consumatori hanno scelto di fare acquisti e con più sconti, risparmiando tempo e denaro. Semmai, preoccupa il fatto che le grandi aziende stanno rivedendo i piani commerciali, e spesso ciò impatta negativamente sull’occupazione riducendo spese di personale».

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