I bonus per la casa alle prese con i tagli. Ance: «Un pasticcio l’addio al 110%» - Il grafico

L’ANALISI. L’agevolazione per gli edifici scesa al 70%, i costruttori: «Aumenteranno i contenziosi». Scende la soglia di spesa per i mobili, da 8mila a 5mila euro. Ascom: «Ora il contributo rischia di essere ininfluente».

Tante conferme, qualche modifica, tagli e nuovi incentivi. Dalle ristrutturazioni alle caldaie, dai mobili agli infissi, passando per i mutui, i mobili di casa, le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici: sono i bonus per la casa previsti dal governo per il 2024. All’appello mancano gli incentivi per il trattamento dell’acqua potabile e la riduzione dell’Iva per le case green.

Giù il Superbonus

Il governo ha confermato il taglio dal 110 al 70% della detrazione sulle spese per i lavori del Superbonus (con una serie di casistiche che richiamiamo nel grafico a fianco). Resta la possibilità di cedere il credito o di avere lo sconto in fattura solo per chi ha avviato i lavori nel 2022, ma per coprire i costi i condomini dovranno concordare con l’impresa una riduzione dei lavori, o versare una differenza di almeno il 30%. Sono previste deroghe per i cittadini con un Isee inferiore ai 15mila euro. Duro il commento della presidente di Ance Bergamo, Vanessa Pesenti: «Si va nella direzione opposta a quella che chiedevamo – dice –: niente proroga per consentire a chi ha un cantiere avanzato di terminare i lavori; nessuna soluzione per sbloccare i crediti incagliati e anche il sostegno alle famiglie disagiate, sebbene giusto e condivisibile, rischia di essere inefficace, oltre che complesso nell’attuazione concreta. In più c’è l’aggravante della “sanatoria”, prevista dal decreto, per chi non ha terminato gli interventi nel 2023 e che non dovrà restituire il credito di cui ha usufruito. Un pasticcio, e la conseguenza sarà il mancato incentivo a completare i lavori, con l’aumento dei contenziosi. Tutto quello che con le nostre proposte volevamo evitare. Auspichiamo che in fase di conversione del decreto almeno alcune di queste storture vengano corrette».

Meno critico il commento del presidente di Confartigianato Bergamo, Giacinto Giambellini: «Il Superbonus ha avuto il merito di far ripartire un comparto, quello dell’edilizia, che era stagnante – dice – e ha messo sul tavolo la questione della riqualificazione degli stabili. Bene la prosecuzione degli altri bonus, così come il fatto di aver tenuto conto dei redditi più bassi, rispettando le scadenze che ci si era prefissati».

All’appello mancano gli incentivi per il trattamento dell’acqua potabile e la riduzione dell’Iva per le case green.

Sismabonus ed Ecobonus

Continuerà a essere disponibile anche l’Ecobonus, con una detrazione del 50% per spese fino a 60mila euro per la sostituzione di serramenti e infissi, oltre a schermature solari o caldaie a biomassa

È stato prorogato invece per tutto il 2024 il Sismabonus: è possibile beneficiare di una detrazione del 50% per una spesa massima di 96mila euro per unità immobiliare. La detrazione sale al 70 o all’80% se a seguito dei lavori si ottiene una riduzione del rischio sismico di una o due classi. Continuerà a essere disponibile anche l’Ecobonus, con una detrazione del 50% per spese fino a 60mila euro per la sostituzione di serramenti e infissi, oltre a schermature solari o caldaie a biomassa. L’agevolazione prevede anche uno sgravio del 70% per l’isolamento termico delle parti comuni opache con incidenza superiore al 25%, con un limite massimo di spesa di 40 mila euro. Resta in vigore anche il bonus colonnine di ricarica, con un contributo dell’80% sul prezzo e sulla posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici. Il limite massimo del contributo è di 1.500 euro per i privati e fino a 8mila euro in caso di installazione sulle parti comuni dei condomini.

Bonus mobili, soglia ridotta

Resta ma si riduce il bonus mobili, che offre la possibilità di usufruire della detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e alcune tipologie di elettrodomestici. Cambia la soglia di spesa massima, che passa da 8mila a 5mila euro, com’era già previsto. Partito qualche anno fa da 15mila euro, col tempo l’incentivo si è ridotto progressivamente fino a un terzo: «In passato è stato trainante per il settore – dice Lorenzo Cereda, presidente del Gruppo mobilieri di Ascom –. Fino all’anno scorso ha portato ancora benefici, ora rischia di essere ininfluente. La nostra categoria si è data da fare per evitare il taglio; speravamo in una proroga ma così non è stato. In questo modo si favoriscono i piccoli acquisti, non quello per l’arredamento».

Bonus mutui under 36

Prorogate anche per il 2024 le garanzie sui mutui per gli under 36, ma non le esenzioni fiscali relative alla compravendita. La Manovra ha previsto uno stanziamento complessivo di 282 milioni di euro su scala nazionale per le agevolazioni sui mutui prima casa per i giovani, che consistono nella garanzia pubblica fino all’80%. Per beneficiare delle agevolazioni è richiesto un Isee inferiore a 40mila euro e l’immobile non deve superare il valore di 250mila euro.

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