I fondi del Pnrr per i Comuni: convegno della Cgil al Mutuo Soccorso di Bergamo

Quale opportunità ha rappresentato il Piano Nazionale Ripresa Resilienza per le amministrazioni comunali del Paese? Se ne discute in un convegno organizzato da Cgil e Funzione Pubblica-Cgil per lunedì 27 maggio, al Mutuo Soccorso di via Zambonate 33 a Bergamo (ore 17.30).

«L’iniziativa si inserisce nel percorso di costante interesse che la Camera del lavoro ha dimostrato per il Pnrr, vista l’importanza del piano per le risorse che può erogare sul territorio» ha spiegato nei giorni scorsi Marco Toscano, segretario generale della Cgil di Bergamo, che introdurrà l’incontro. «Il dialogo sarà l’occasione per capire quale opportunità abbia rappresentato per i Comuni e anche quali criticità si siano registrate. Con i due ricercatori universitari che abbiamo invitato cercheremo anche di conoscere meglio un progetto come quello di Monithon, che si occupa di monitoraggio degli investimenti pubblici, in questo caso di quelli con fondi Pnrr»..

In apertura del convegno porterà i saluti dell’amministrazione comunale il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Interverranno poi Giorgio Locatelli segretario generale della Fp-Cgil di Bergamo, Irene Tinagli, parlamentare europea, Sergio Gandi, assessore al Bilancio del Comune di Bergamo, Carmela Barbera, ricercatrice dell’Università degli Studi di Bergamo, e Luigi Reggi, ricercatore Università degli Studi di Bergamo e presidente di Monithon.

«Con questo convegno cercheremo di capire come si intrecciano le opportunità del Pnrr con la gestione territoriale dei fondi che ne derivano» ha aggiunto Giorgio Locatelli, segretario generale della Fp-Cgil di Bergamo. «Il compito della gestione ricade per intero su un personale scarso e insufficientemente formato, con un’importante conseguenza sulla qualità e quantità del lavoro degli uffici competenti e il rischio di mancare completamente l’obbiettivo stesso di elaborazione di questi progetti. Serve in primis un investimento sul comparto delle autonomie locali anche per far fronte a questa tematica e consentire la piena realizzazione delle vere finalità del Pnrr, ossia l’appianamento dei divari territoriali. In questa situazione rischiano di essere esclusi dai fondi proprio quei territori che ne avrebbero più bisogno».

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