Il commercio rallenta: lo shopping natalizio è il vero banco di prova

Congiuntura. Il terziario resta ancora in leggero rialzo nel terzo trimestre, ma c’è incertezza nelle aspettative. Mazzoleni: «L’aumento dei prezzi ha sfiorato il +10%».

Anche se le cifre sono ancora in territorio positivo, il terziario bergamasco, e in particolare il commercio, guarda con una certa apprensione alla vera «prova del fuoco» delle prossime settimane. Con il calo del potere d’acquisto delle famiglie infatti, piegate dai salassi dei rincari dei prezzi e dal caro bollette, la reazione di fronte all’ormai prossimo shopping natalizio diventa una vera incognita, per capire se i consumi resteranno a galla, in media con i recenti fine anno, o subiranno una ritirata pericolosa.

I dati elaborati dalla Camera di commercio evidenziano comunque ancora nel terzo trimestre dei deboli incrementi per i servizi (+0,5%) e per il commercio al dettaglio (+0,3%), dopo una prima metà dell’anno molto positiva (la variazione su base annua nel terzo trimestre si assesta sul +6,5% per le imprese con almeno 3 addetti dei servizi e al +3,4% per le imprese attive nel commercio al dettaglio), ma con le aspettative che segnalano ora una forte incertezza.

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Nei servizi il maggior contributo alla crescita su base annua proviene dal commercio all’ingrosso, mentre alberghi e ristorazione, che a livello regionale hanno fornito un apporto molto positivo durante l’estate, mostrano a Bergamo un incremento decisamente più contenuto rispetto ai trimestri scorsi.

Il saldo tra il numero di addetti a fine e inizio trimestre conferma il segno positivo (+0,7%), ma al netto degli effetti stagionali la variazione risulta sostanzialmente nulla, delineando una situazione di stabilità, ricordando però che i livelli occupazionali nel settore servizi non hanno ancora recuperato i valori pre-Covid. In questo contesto di indebolimento della crescita, le aspettative degli imprenditori evidenziano forte incertezza.

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Anche le imprese del commercio al dettaglio mostrano una frenata più marcata del volume d’affari rispetto alla media regionale (+1.1%). La crescita resta ancora significativa per gli esercizi non specializzati, che comprendono supermercati e minimarket, mentre quelli non alimentari, che avevano mostrato una decisa ripresa dopo il calo causato dall’emergenza sanitaria, evidenziano una nuova battuta d’arresto, conseguenza anche dell’effetto sul fatturato dei prezzi di vendita, che in questo trimestre raggiungono un nuovo incremento record (+4,7% congiunturale). Peraltro l’occupazione delle imprese del commercio al dettaglio conferma per il momento la fase espansiva, con una variazione del numero di addetti tra inizio e fine trimestre pari al +0,7%.Le aspettative ancora positive risentono del picco di vendite che si verifica sempre con le festività natalizie, ma il confronto con le attese registrate nell’analogo periodo dello scorso anno, evidenzia in realtà uno scarso livello di fiducia degli operatori.

«Nel capoluogo - commenta il presidente della Camera di commercio Carlo Mazzoleni -, l’aumento dei prezzi al consumo a ottobre rispetto all’anno precedente ha sfiorato il 10%: l’aumento del fatturato nel terziario non va quindi imputato interamente a una crescita reale. L’inflazione, l’aumento delle bollette e dei prezzi dei prodotti alimentari, pesa sulla propensione al consumo delle famiglie. Il periodo natalizio potrà dare qualche indicazione in più sulla tenuta dei consumi».

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