La metalmeccanica frena nel terzo trimestre ma l’occupazione tiene

LA CONGIUNTURA. Dopo tre anni anche il comparto della meccatronica è in flessione (-1,6%). Stabile l’occupazione. Piccinali (Confindustria): «Fase di assestamento dopo la crescita post pandemia».

La frenata della produzione c’è (ed era attesa) ma «si conferma la forza di un comparto, quello metalmeccanico, che nella nostra provincia è particolarmente diversificato e reattivo». Sintetizza così, Agostino Piccinali, presidente del gruppo meccatronici di Confindustria Bergamo, i risultati bergamaschi dell’indagine congiunturale di Federmeccanica sull’industria metalmeccanica - meccatronica italiana. A livello nazionale nel terzo trimestre la produzione metalmeccanica è rimasta sostanzialmente invariata rispetto ai tre mesi precedenti (+0,1% dopo le flessioni registrate nel primo e secondo trimestre). Nel periodo gennaio-settembre la produzione metalmeccanica è mediamente diminuita dello 0,5% rispetto ai primi nove mesi del 2022.

Andamento che si conferma a livello locale, come risulta dalle rielaborazioni dell’Ufficio Studi di Confindustria Bergamo. Dopo tre anni di segno più, il comparto meccatronico e dei macchinari registra la prima variazione tendenziale negativa (-1,6%). Analoga anche la diminuzione anche per il comparto dei mezzi di trasporto (-1,7%); si tratta tuttavia di valori inferiori rispetto alla media manifatturiera (-2,8%). Calo più intenso nella siderurgia e nei prodotti in metallo (-7,4%), confermando le difficoltà emerse già da inizio anno. Anche il tasso di utilizzo impianti evidenzia una tenuta della meccatronica e dei mezzi di trasporto, in linea con la media di lungo periodo (rispettivamente 75% e 77%); livelli più deludenti si riscontrano invece per la metallurgia (69%).

A fronte del generale rallentamento dell’export orobico nel terzo trimestre anche la meccatronica orobica accusa il colpo, ma continua a crescere (+1,5% rispetto allo stesso periodo 2022), grazie a un incremento diffuso in tutti i principali mercati di destinazione (a eccezione della Francia) e all’aumento dei prezzi di vendita. A trainare i mezzi di trasporto e la componentistica automotive che si confermano i comparti più dinamici, registrando un aumento a doppia cifra (+12,8%), spinti in particolar modo dal mercato Usa. Infine, coerentemente con la produzione, si contrae la metallurgia (-2,8%).

Indicazioni negative emergono anche dal portafoglio ordini, in riduzione e giudicato deludente da quasi la metà del campione di aziende bergamasche che partecipano alla rilevazione. A fronte di questo, tuttavia, le aspettative di produzione sono giudicate costanti o in crescita dai tre quarti dei rispondenti. Prevista stabile, per l’82% del campione, la tendenza dell’occupazione.

«Siamo entrati in una fase di assestamento dell’attività, dopo la robusta crescita successiva alla pandemia. Sicuramente le imprese del settore e in generale di tutto il manifatturiero si trovano ad affrontare un periodo non facile, caratterizzato da scenari di grande incertezza e da un contesto geo-politico internazionale che si è ulteriormente complicato, pur se abbiamo qualche miglioramento di prospettiva sul costo del denaro e sui costi energetici, comunque ancora molto alti».

A fronte dei ripetuti gridi d’allarme sulla stretta del credito da parte delle banche, dall’indagine di Federmeccanica tuttavia «non emergono particolari criticità riguardo al tema della liquidità aziendale, ritenuta buona o normale dalla totalità delle aziende intervistate». Positive anche le prospettive di investimento: il 77% del campione li effettuerà nei prossimi 6 mesi (66% in Italia).

«Investire - sottolinea Piccinali - è una scelta “obbligata” per le nostre imprese che non possono permettersi rallentamenti sul fronte tecnologico e digitale nei contesti altamente competitivi in cui operano. In questa logica sarà importante poter contare su misure certe e concrete di accompagnamento in chiave Industria 5.0, una grande occasione di miglioramento del nostro sistema che, pur in un quadro di risorse pubbliche scarse, non deve andare sprecata».

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