La zootecnia di valle si rimette in mostra: «Valore da tutelare»

IL CALENDARIO. Dopo lo stop forzato del 2024 si riparte il 21 agosto alla Roncola, la finale a Camerata Cornello. «Fiere importanti per promuovere i prodotti tipici».

Dopo un anno di stop, causato dalla malattia lingua blu (o blu tongue), le fiere zootecniche sono pronte a ripartire in tutta la Bergamasca. Trascorsa la metà di agosto, come da tradizione, prendono il via le manifestazioni che vedono protagonista la montagna, mettendo in mostra i migliori capi portati da decine di aziende del comparto.

Secondo i dati forniti da Coldiretti Bergamo, le aziende che allevano bovine da latte in montagna sono circa 380 per una produzione di 485 mila quintali di latte, dei quali 430.500 vengono trasformati in formaggio. Gli allevamenti caprini da latte in montagna sono invece 95 con circa 2600 capi in lattazione per un totale di 2372,5 tonnellate di latte prodotto.

Tutto il calendario

Il calendario delle esposizioni è molto ricco. Si comincia giovedì 21 agosto con la mostra zootecnica organizzata alla Roncola, ma il programma prosegue oltre la metà di ottobre. Valtorta ospiterà l’evento il 13 settembre; il 24 i capi saranno protagonisti a Serina, mentre il 27 a Branzi. Dal 27 al 29 settembre appuntamento a Clusone, seguito da Dossena il 4 ottobre e Vilmaggiore con una due giorni – il 4 e 5 sempre di ottobre – dedicati rispettivamente alla fiera caprina e a quella bovina. Il 5 ottobre i bovini saranno esposti a Taleggio/Vedeseta, mentre le manifestazioni zootecniche 2025 si chiuderanno a Camerata Cornello tra l’11 e il 18 ottobre con la finale dedicata alla «Regina e Reginette delle Montagne Bergamasche». In tutti i fine settimana del calendario è peraltro previsto un ricco contorno di appuntamenti per appassionati e addetti ai lavori, capace di attirare un grande pubblico anche da fuori provincia. Un plauso per gli appuntamenti organizzati sul territorio arriva anche dalle associazioni di categoria, che sottolineano l’importanza dell’agricoltura e degli allevamenti in montagna.

«Fiere importanti per i prodotti tipici»

«Le manifestazioni zootecniche in montagna rappresentano un presidio fondamentale per la valorizzazione del lavoro degli allevatori, la tutela della biodiversità e la promozione delle produzioni tipiche del nostro territorio – commenta Erminia Comencini, direttore di Coldiretti Bergamo -. Dopo la sospensione dello scorso anno per motivi sanitari, il loro ritorno quest’anno assume un significato ancora più profondo: è un segnale di ripartenza per le comunità montane e un’occasione per ribadire quanto sia centrale il ruolo della zootecnia nella salvaguardia del nostro paesaggio rurale e quanto questo comparto de va essere sostenuto e difeso – prosegue Comencini -. Questi eventi non sono solo momenti di festa e tradizione, ma rappresentano un importante strumento di conoscenza e sensibilizzazione verso un’agricoltura sostenibile e attenta al benessere animale. Come Coldiretti Bergamo – conclude Erminia Comencini - crediamo fortemente nella necessità di sostenere e promuovere queste manifestazioni, perché contribuiscono a dare visibilità a un comparto che tiene viva la montagna, contrastando lo spopolamento e offrendo opportunità concrete ai giovani che scelgono di investire in agricoltura».

Anche Enzo Ferrazzoli, direttore Confagricoltura Bergamo, fa presente come «le mostre zootecniche previste in Valle Brembana, Imagna e Seriana rappresentano un appuntamento di fondamentale importanza per il settore agricolo e zootecnico, con la possibilità di far interagire allevatori, agricoltori e appassionati. Gli operatori del comparto hanno l’opportunità di mettere in mostra i capi migliori, partecipando a competizioni molto sentite e apprezzate – prosegue Ferrazzoli -. Spesso è il riconoscimento per un anno di lavoro, in condizioni difficili, a presidio di un territorio fragile come la montagna. Grazie al lavoro e all’impegno dei nostri allevatori possiamo gustare sulle nostre tavole prodotti tipici e autentici genuini e di altissima qualità. Ne consegue l’importanza di sostenere tutti gli imprenditori agricoli che contribuiscono alla valorizzazione del territorio e delle sue tradizioni – conclude Ferrazzoli -. Confagricoltura riconosce e sostiene con convinzione l’importanza di questi eventi, un vero motore di sviluppo e una leva strategica per la crescita e la competitività delle nostre imprese agricole».

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