L’edilizia non si ferma: «Ora stabilizzare i bonus e i costi dei materiali»

I DATI ANCE. In Lombardia volume d’affari a più 15,7%. In provincia la massa salari tocca i 94 milioni (più 7,2%). A trainare sono i lavori legati agli sgravi fiscali e al Pnrr.

Il 2022 è stato un anno positivo per l’edilizia lombarda: si è infatti registrato un aumento del 15,7% del volume d’affari, un ulteriore segnale di crescita dopo il più 19,6% del 2021 e quindi un traino per l’economia regionale. L’indagine svolta da Unioncamere Lombardia, in collaborazione con i costruttori di Ance, evidenzia un «settore tonico e in ripresa», come ha affermato il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio, ma non manca qualche preoccupazione per gli scenari futuri.

«Lo confermano i dati della nostra Cassa edile - precisa Pesenti -: la massa salari nel 2022 è cresciuta del 7,2% rispetto al 2021, raggiungendo il valore di 93,9 milioni, con un incremento ancora più importante se confrontato non solo con il 2020 (più 33%), ma anche con il 2019 (più 22,1%)».

«Anche nella nostra provincia il 2022 è stato un anno positivo per il settore, che, nonostante le innegabili difficoltà, ha continuato a dare un importante contributo all’economia del territorio», osserva Vanessa Pesenti, presidente di Ance Bergamo e vicepresidente di Ance Lombardia. E il trend prosegue anche nei primi mesi di quest’anno. «Lo confermano i dati della nostra Cassa edile - precisa Pesenti -: la massa salari nel 2022 è cresciuta del 7,2% rispetto al 2021, raggiungendo il valore di 93,9 milioni, con un incremento ancora più importante se confrontato non solo con il 2020 (più 33%), ma anche con il 2019 (più 22,1%)». La tendenza è continuata anche nei primi mesi di quest’anno, con «un’ulteriore crescita del 10,1%».

Mentre «è più difficile stimare l’andamento nei prossimi mesi, che desta qualche preoccupazione». Tra le criticità non risolte, «il blocco della cessione dei crediti dei bonus edilizi e l’aggiornamento del prezzario regionale, ancora non in linea con i valori di mercato». «Un rallentamento dei lavori potrebbe essere causato anche dall’entrata in vigore del nuovo codice dei contratti pubblici, la cui applicazione potrebbe comportare problemi interpretativi - continua Pesenti -. Quanto ai bonus edilizi, è necessario stabilizzare gli incentivi e, per il costo dei materiali che si mantiene su livelli elevati, serve l’adeguamento dei prezzi».

Tra le criticità non risolte, «il blocco della cessione dei crediti dei bonus edilizi e l’aggiornamento del prezzario regionale, ancora non in linea con i valori di mercato».

Per quanto riguarda i dati regionali, la crescita si è rivelata più intensa nella prima metà del 2022, con aumenti congiunturali tra il 4% e il 5%, mentre nella seconda parte dell’anno si è scesi a un più 2,8% e il clima di fiducia degli imprenditori ha subìto un calo: tra le cause, per il settore privato, ci sono l’aumento dei tassi di interesse e le incertezze legate al bonus 110%. Restano positive, invece, le prospettive per il mercato pubblico e le infrastrutture, grazie agli effetti attesi del Pnrr. Nel 2022 la quota di imprese edili che ha realizzato investimenti è stata del 32,7%, in calo rispetto al 2021, ma comunque elevata. Se nel 2021 il valore aggiunto generato dal settore delle costruzioni in Lombardia è stato di circa 17,6 miliardi (era il 4,2% nel 2020), nel 2022 il numero delle imprese attive è di circa 131 mila unità (meno 0,1% rispetto al 2021), ma con il dato degli addetti in deciso aumento e pari a 308 mila unità (più 4,5% su base annua). In Bergamasca sono 45.477 gli addetti delle imprese delle costruzioni (incremento occupazionale del 3,6% sul 2021). «Un nuovo e importante segnale di ripresa - ha commentato il presidente Attilio Fontana - che conferma la Lombardia come assoluta protagonista della crescita economico-produttiva del Paese. Un risultato non scontato».

Ma nel 2022 cresce in modo significativo anche la difficoltà delle imprese nel reperire profili professionali necessari: nell’edilizia riguarda il 55,1% delle assunzioni previste, il valore più elevato tra tutti i settori (46,5% nei servizi alla persone, 46,2% nell’industria, 42,8% nel turismo, 34,9% nei servizi alle imprese, 31,5% nel commercio). L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, invita a guardare avanti con fiducia: «I dati confermano un trend positivo del settore edilizio con una Lombardia ancora una volta grande protagonista, rappresentando oltre il 22% dell’intero comparto nazionale. Positivi anche i dati dell’occupazione. Per il futuro del settore conteranno gli aspetti di formazione, certificazione dei processi e dei materiali e la garanzia di sicurezza sul lavoro nei cantieri».

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