Metalmeccanici, aumenti più alti del previsto: a giugno incremento medio di 123 euro

TUTE BLU. La clausola di salvaguardia neutralizza l’inflazione: 94 euro di differenza rispetto alle attese. Benaglia (Fim): risultato frutto di un contratto innovativo. De Palma (Fiom): il governo detassi il salario base.

A giugno aumento in busta paga superiore alle attese per i lavoratori metalmeccanici, 1,6 milioni in Italia, circa 75mila in Bergamasca. Federmeccanica, Assistal e Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno infatti definito l’entità della terza tranche prevista dal contratto nazionale firmato il 5 febbraio 2021: l’incremento sui minimi sarà pari a 123,40 euro medi mensili (livello CI), invece dei 27 euro stabiliti al momento della stipula del contratto nazionale, 96,40 euro in più, sottolineano i sindacati delle tute blu. L’entità degli incrementi sarà formalizzata lunedì 12 giugno nell’incontro previsto tra le parti.

La clausola di salvaguardia

Una differenza, in positivo, frutto clausola di salvaguardia, «conquistata» con la firma dell’accordo nazionale che adegua, di fatto, le retribuzioni all’aumentare del costo della vita. Clausola entrata in gioco per la prima volta, che consente, nel caso in cui l’inflazione annua (Indice Ipca Italia) sia superiore a quella stabilita in sede di sottoscrizione del Cnl nazionale, di ottenere aumenti superiori a quelli pattuiti. Così è stato. L’indice Ipca per l’anno 2022 depurato dall’inflazione dei beni energetici importati, pubblicato ieri dall’Istat, è stato infatti rivisto al rialzo: più 6,6% rispetto al 4,7% previsto un anno fa. Percentuale che parametrata sui minimi contrattuali porta a incrementi mensili che vanno dai 99,60 euro (livello D1) ai 168,11 euro (livello A1).

«Un sostegno in busta paga»

«Si tratta di una soluzione positiva, unica nel panorama contrattuale del nostro Paese, originale e frutto di un contratto innovativo e maturo», sottolinea il segretario generale della Fim-Cisl, Roberto Benaglia, evidenziando che «determinare gli aumenti salariali durante e non solo a fine contratto è una scelta pragmatica e molto utile. Con questa formula, mettiamo nelle buste paga dei metalmeccanici un robusto sostegno economico, recuperando subito il potere d’acquisto eroso dall’inflazione, senza dover aspettare la scadenza del contratto fra un anno». «Certo - continua Benaglia - questo e risultato lascia aperta una verifica complessiva sulla difesa dell’intero potere di acquisto delle buste paga, che andrà verificata a fine contratto. Inoltre data l’attuale situazione inflattiva e la necessità di un recupero reale della perdita causata dall’inflazione, chiederemo alle singole aziende di non procedere all’assorbimento dei superminimi per la quota degli aumenti contrattuali».

Nuovi obiettivi per gennaio

Il segretario generale dei metalmeccanici della Cisl guarda avanti. «Imposteremo la prossima piattaforma contrattuale con due obiettivi salariali: riaffermare la piena difesa del potere d’acquisto tipica del ruolo dei Ccnl, e riacquisire quell’incremento dei salari reali legato al valore del lavoro e alla riforma dell’inquadramento che avevamo pattuito che il rialzo dell’inflazione ha bruciato». Tradizione vuole che la piattaforma del rinnovo sia presentata sei mesi prima, cioè a gennaio, ma gli incontri preparatori stanno già entrando nel vivo.

Ora, rilancia il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, «il governo deve intervenire con un provvedimento legislativo per detassare il salario in paga base» dei lavoratori. «Ancora una volta siamo stati lungimiranti», dice il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, e in vista del prossimo rinnovo del contratto, in scadenza a giugno 2024, «sarà fondamentale mantenere la clausola di salvaguardia e puntare ancora sull’incremento salariale e sul recupero del potere di acquisto».

Accanto alla questione salariale, per i sindacati c’è quella del welfare, inteso non solo come buoni carburante e buoni spesa detassati, ma come «conciliazione di tempi di vita e di lavoro». Per venire incontro, rimarcano, a un mondo che, complice anche la pandemia, ha cambiato anche i paradigmi del mondo del lavoro.

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