Pec: sono centinaia le imprese ancora fuori regola a Bergamo

POSTA CERTIFICATA. È quanto emerge dai controlli della Camera di Commercio. Tempo fino al 22 ottobre per comunicare un indirizzo ed evitare le sanzioni.

Posta elettronica certificata: migliaia di imprese bergamasche ogni anno risultano irregolari. È quanto emerge dai controlli della Camera di Commercio in vista della prossima scadenza del 22 ottobre entro la quale è ancora possibile comunicare un indirizzo attivo ed evitare le sanzioni che in alcuni casi possono superare i 2.000 euro. Dall’ultimo controllo condotto quest’anno sono state individuate diverse centinaia di imprese in questo momento «fuori regola». Dall’analisi dei controlli condotti a partire dal 2023 risulta che nel triennio sono circa 8.000 posizioni risultate non conformi.

Le regole da sapere

L’obbligo del domicilio digitale, ovvero della Pec (Posta elettronica certificata) aziendale, è un tema ricorrente che interessa migliaia di imprese. La Camera di commercio provvede almeno una volta all’anno a verificare che le imprese siano dotate di una Pec valida. Può infatti succedere che l’indirizzo di posta certificata non sia stato rinnovato alla scadenza e che quindi non risulti più valido. In questi casi la procedura prevede che la Camera di commercio pubblichi sul sito web camerale la lista delle imprese irregolari: da questa data decorrono i 30 giorni entro i quali l’impresa può regolarizzarsi seguendo le istruzioni dettagliate presenti sulla pagina web dedicata.

Dall’ultimo controllo condotto quest’anno sono state individuate diverse centinaia di imprese in questo momento «fuori regola». Dall’analisi dei controlli condotti a partire dal 2023 risulta che nel triennio sono circa 8.000 posizioni risultate non conformi.

Nel caso che l’impresa senza domicilio non si regolarizzi, la Camera di commercio è tenuta ad assegnare d’ufficio il domicilio digitale, applicando tuttavia le sanzioni. « Da quel momento ricorda il conservatore del Registro delle imprese, Andrea Vendramin – tutte le pubbliche amministrazioni lo utilizzeranno come unico canale ufficiale di comunicazione con l’impresa». Se il domicilio digitale non è scelto e gestito direttamente dall’imprenditore o dall’amministratore, può dunque diventare un punto critico: notifiche di sanzioni, risposte a istanze e altre comunicazioni – positive o negative – arrivano comunque e non se ne può disconoscere il contenuto».

Nel caso che l’impresa senza domicilio non si regolarizzi, la Camera di commercio è tenuta ad assegnare d’ufficio il domicilio digitale, applicando tuttavia le sanzioni

La Pec personale dell’amministratore

Questa tematica si è intrecciata peraltro con un’altra, creando recentemente non poco scompiglio: la Pec personale dell’amministratore. Nello scorso mese di giugno si sono diffuse notizie riguardo la presunta scadenza relativa all’obbligo per gli amministratori di società di comunicare un proprio indirizzo Pec personale al Registro delle imprese. L’unico obbligo attuale, come già ribadito, è che l’impresa disponga di una Pec aziendale valida e attiva, comunicata al Registro delle imprese.

«L’obiettivo della Camera di commercio – sottolinea il segretario generale Maria Paola Esposito – è quello di sensibilizzare gli imprenditori in modo da evitargli spese inutili e rafforzare la loro consapevolezza nei confronti della loro posizione amministrativa e degli strumenti digitali che servono per gestirla».

Strumenti all’avanguardia oggi consentono infatti agli imprenditori di gestire in autonomia la propria posizione. Un esempio è Impresa Italia, il portale online che consente di accedere ai documenti e alle informazioni della propria impresa, molto utilizzato dagli intermediari, ma ancora poco consultato direttamente dagli imprenditori.

Anche un’App gratuita

Esiste anche in versione App gratuita Impresa Italia, che ogni imprenditore dovrebbe utilizzare per rendere immediato il monitoraggio e la gestione di tutte le informazioni riguardanti la propria impresa. Per accedere all’App basta disporre di un’identità digitale, che ormai la maggior parte dei cittadini ha attivato tramite lo Spid, la Carta nazionale dei servizi (Cns) o la Carta d’identità elettronica (Cie). In ogni caso la Camera di commercio mette a disposizione gratuitamente per gli imprenditori il rilascio dell’identità digitale con cui accedere in sicurezza a tutti i servizi della pubblica amministrazione.

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