
Economia / Bergamo Città
Lunedì 13 Ottobre 2025
Social card, la beffa: sono 1.737 in meno ma cresce il bisogno
LA TESSERA. Con «Dedicata a te» 500 euro per la spesa. Ne sono state assegnate 11.615 contro le 13.352 del 2024. L’assessora Messina: «Siano i Comuni a individuare i destinatari».

L’elenco dei nominativi arriverà a inizio novembre, ma il dato di partenza c’è già e racconta di un apparente paradosso: rispetto allo scorso anno, e nonostante il tema della fragilità economica sembri farsi più pressante, il totale dei beneficiari della card «Dedicata a te» calerà del 13% in Bergamasca. Si tratta della tessera prepagata introdotta dal governo nel 2023 per aiutare le famiglie più fragili negli acquisti dei beni di prima necessità – in particolare quelli alimentari – attraverso un contributo variabile negli anni, ora attestato a 500 euro, da utilizzare nei negozi coinvolti nell’iniziativa e su specifici prodotti.
I numeri
Per quest’anno alla Bergamasca sono state assegnate 11.615 social card contro le 13.352 del 2024. Sono 1.737 in meno.
Ma all’orizzonte ha già preso forma un taglio della platea, almeno su scala locale: stando al decreto interministeriale dei ministeri dell’Agricoltura, delle Imprese, del Lavoro e dell’Economia, per quest’anno alla Bergamasca sono state assegnate 11.615 social card contro le 13.352 del 2024. Sono 1.737 in meno, una sforbiciata che si riflette a macchia di leopardo in ogni Comune; nel capoluogo, ad esempio, si passerà da 1.350 a 1.179 nuclei familiari raggiunti dal sostegno (-171, pari a un -12,7% allineato alla media provinciale).
Perché? Innanzitutto, a livello nazionale si è ristretto il perimetro complessivo dei fruitori, scesi dai circa 1,3 milioni del 2024 ai circa 1,1 milioni del 2025, anche perché lo scorso anno la dotazione finanziaria era di 600 milioni di euro e per quest’anno ne sono stati previsti 500. Dopodiché, calcolato il numero di percettori nell’intero Paese in virtù delle risorse disponibili, le quote sono state suddivise tra ciascun Comune secondo parametri legati alla demografia e alla situazione socio-economica media.
Il ceto medio indebolito
«Non sono i Comuni a individuare i destinatari di queste tessere – ricorda l’assessore - ma è una procedura definita a livello centrale nazionale. E questa è una grossissima criticità»
Tra gli addetti ai lavori restano così delle perplessità, che si saldano a quella avanzate già gli anni scorsi per alcuni criteri di questa misura. «Le fragilità stanno aumentando e c’è necessità di un intervento forte in materia di contrasto alla povertà, mentre i beneficiari della social card diminuiscono – premette Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo -. In questo caso, più che della grave emarginazione, parliamo del ceto medio, o meglio di quel ceto medio-basso che fatica a raggiungere degli standard sufficienti di qualità della vita». Messina torna così su un nodo di «Dedicata a te»: «Non sono i Comuni a individuare i destinatari di queste tessere – ricorda l’assessore - ma è una procedura definita a livello centrale nazionale. E questa è una grossissima criticità: sarebbe più opportuno che fossero i Comuni, in base alle peculiarità dei singoli contesti territoriali, a definire i criteri e la ripartizione, valorizzando anche l’esperienza dei servizi sociali. Così si potrebbe avere anche una conoscenza fattiva di queste persone e di queste famiglie, pensando eventualmente a una programmazione di ulteriori servizi».
Iter ed esclusi
Chiarito il punto di partenza, ora si attendono i prossimi passi. L’emissione della card avverrà automaticamente sulla base dell’Isee dichiarato (non si doveva fare una apposita domanda, ma contava la dichiarazione in corso di validità già nota all’Inps) e della «numerosità» del singolo nucleo familiare. Sono state poi selezionate, in linea col passato, tre fasce di priorità: per tutte è stato fissato un tetto Isee pari a 15mila euro, poi l’assegnazione dà la precedenza ai nuclei con almeno tre persone di cui almeno una nata entro il 31 dicembre 2011, poi i nuclei con almeno tre componenti e almeno uno nato entro il 31 dicembre 2007 e infine i nuclei composti da almeno tre persone ma senza paletti anagrafici; all’interno di ciascuno scaglione si costituisce una graduatoria in ordine di Isee (dal più basso al più alto), e si procede alla «distribuzione» sino a esaurimento delle risorse.
Resterà da capire la fetta degli esclusi, una stima possibile solo quando a novembre i beneficiari avranno comunicazione dell’approvazione. Il precedente del 2024 è però indicativo: allora, a fronte delle 1.350 card stabilite per il Comune di Bergamo, vi erano in tutto 6.111 nuclei di potenziali riceventi. Si è così creata una fascia di 4.761 «idonei non beneficiari»: avevano cioè i requisiti per richiederla e rientravano nelle diverse fasce di priorità, ma appunto alla città erano state attribuite solo 1.350 tessere. Ora, qui come nel resto della provincia, le card diminuiranno, mentre le difficoltà socio-economiche in apparenza seguono una traiettoria differente. Al rialzo.
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