Stipendi, in un anno aumentati del 3,4%. E l’inflazione «mangia» il potere d’acquisto

I DATI. Secondo l’Inps le retribuzioni in Bergamasca nel 2022 si sono attestate in media su 25.256 euro (lordi) in 12 mesi; cresciute di 835 euro. Ma il 2022 è stato l’anno dell’escalation dei prezzi, con un’inflazione che in Bergamasca ha segnato il 6,8% di media annua secondo l’Istat. L’approfondimento su L’Eco di giovedì 9 novembre.

Per ogni buona notizia, sembra essercene una esattamente uguale e contraria. È la doppia velocità delle retribuzioni, anche in Bergamasca: nel 2022 sono aumentate del 3,4% rispetto al 2021 attestandosi in media a 25.256 euro annui (lordi), con un «guadagno» di 835 euro rispetto ai dodici mesi precedenti. Lo raccontano i nuovi dati dell’Inps riferiti agli stipendi dei lavoratori dipendenti del settore privato, che pongono le retribuzioni della provincia di Bergamo all’ottavo posto in Italia (la media nazionale è di 22.839 euro, Bergamo era nona nel 2021).

Escalation prezzi

Ma il 2022 è stato l’anno dell’escalation dei prezzi, con un’inflazione che in Bergamasca ha segnato il 6,8% di media annua secondo l’Istat, esattamente il doppio – coincidenza – rispetto all’incremento delle retribuzioni. Così, incrociando i due dati, ecco come lo scorso anno il potere d’acquisto s’è ridotto: la rivalutazione delle vecchie retribuzioni 2021 secondo l’andamento dell’inflazione nel 2022 (cioè «aumentando» teoricamente del 6,8% le retribuzioni del 2021) darebbero come valore teorico 26.082 euro, ma appunto le retribuzioni reali del 2022 si sono fermate a 25.256 euro. La forbice del carovita è questa: nonostante le buste paga dei bergamaschi siano cresciute in media di 835 in un anno, allo stesso tempo il loro potere d’acquisto s’è comunque ridotto di 826 euro.

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