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Giovedì 14 Agosto 2025
Telemarketing molesto: parte il blocco automatico delle chiamate dall’estero
Mancano pochi giorni al 19 agosto, quando scatterà la prima fase del provvedimento dell’Agcom contro lo «spoofing», il fenomeno molesto delle telefonate di telemarketing e televendite aggressivo e illegale provenienti da numeri fasulli e non registrati (anche veicolo, quindi, di truffe).
Il primo step dell’attuazione della delibera 106/2025/Cons dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - adottata grazie a un protocollo di accordo con gli operatori dei servizi di comunicazione, le principali associazioni dei consumatori e di imprese del settore - riguarderà, per cominciare, il blocco automatico delle chiamate dall’estero camuffate, cioè apparentemente provenienti da un numero chiamante italiano di rete fissa. Il secondo step, dal 19 novembre, riguarderà il blocco delle chiamate camuffate con numero chiamante italiano di rete mobile, a meno che queste non siano attribuibili ad utenti reali e in roaming. I call center che operano legalmente sono esclusi dal provvedimento, naturalmente, e resta valido, per chi non voglia essere contattato da questi ultimi, lo strumento ormai consolidato del Registro delle opposizioni, che deve però essere periodicamente aggiornato a causa dei permessi di privacy che ogni utente via via può accordare nel tempo.
Lo «spoofing» illegale
Per quanto riguarda invece il molestissimo e illegale «spoofing», bersaglio di questo primo provvedimento dell’Agcom (le telefonate provenienti dall’estero con prefisso internazionale, per esempio +44, o +33, o +001, continueranno però a passare), cresce intanto l’attesa, anche se Mina Busi, di Adiconsum Bergamo, denuncia «truffe all’ordine del giorno» ed è sul chi va là: «È un piccolo passo in avanti sui nuovi strumenti per arginare il telemarkeging aggressivo. Ma permangono criticità sulle telefonate dall’estero, sull’utilizzo di numero contraffatti o l’impiego di software in grado di baipassare i filtri. Servono sanzioni più incisive e l’obbligo di identificazione dei numeri chiamanti, e inoltre vanno vietati i contatti fatti al telefono per quanto riguarda le utenze. Bisogna monitorare l’attività dei call center».
Le chiamate ingannevoli
«Siamo in presenza di un aumento del fenomeno delle chiamate telefoniche ingannevoli nel settore dell’energia», ha dichiarato infatti Carlo De Masi, presidente di Adiconsum nazionale. Che ha aggiunto, sottolineando di essersi già rivolto all’Arera (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) con una lista di proposte per contrastare il fenomeno: «Quasi il 50% delle telefonate che i consumatori ricevono da aziende che si definiscono procacciatrici di contratti per i servizi energetici, sono inesistenti».
«Quasi il 50% delle telefonate che i consumatori ricevono da aziende che si definiscono procacciatrici di contratti per i servizi energetici, sono inesistenti»
I principali operatori telefonici garantiscono di essere già pronti in vista della prima scadenza del 19 agosto, dunque i loro clienti dovrebbero aver già avvertito i primi benefici. Wind Tre riferisce infatti di aver già implementato le soluzioni tecniche necessarie «dallo scorso 7 luglio, il blocco è pienamente operativo in anticipo rispetto alla data indicata dall’Autorità», mentre si sta ancora attrezzando per la scadenza del 19 novembre: in questo caso il blocco «è molto più complesso in quanto richiede una progettazione sofisticata e articolata».
Le misure delle compagnie telefoniche
Anche Tim, garantisce, «ha sin da subito messo in campo risorse e competenze per implementare le misure di blocco delle chiamate provenienti dall’estero, in linea con le ultime indicazioni dell’AgCom», e così pure Fastweb+Vodafone «ha completato l’implementazione sulla propria rete del blocco delle chiamate provenienti dall’estero che presentano come numero chiamante un numero geografico fisso italiano, perfettamente in linea con la scadenza fissata dall’autorità» (sulla scadenza del 19 novembre la compagnia «sta partecipando al tavolo tecnico presso l’Autorità insieme agli altri operatori per l’implementazione di soluzioni tecniche per il blocco delle chiamate provenienti da numeri mobili»).
Stesso discorso per Iliad, la compagnia telefonica autrice di un esposto alla magistratura milanese nello scorso mese di giugno dopo che un suo stesso dipendente aveva ricevuto una chiamata truffaldina da un numero apparentemente italiano di rete mobile.
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