Vendemmia al via con ottimismo: «D’aiuto il sole di questi giorni»

AGRICOLTURA. Si parte con la raccolta delle uve per le bollicine orobiche. In aumento l’utilizzo di macchine per sopperire alla mancanza di personale.

Prende il via ufficialmente anche in provincia di Bergamo la vendemmia 2023. Come da tradizione, si parte con le basi spumante che daranno vita al metodo classico, le bollicine orobiche destinate a festeggiare con i prossimi brindisi. Le prime aziende vitivinicole inizieranno a raccogliere i grappoli nella giornata di domani, mentre si entrerà nel clou del lavoro tra il fine settimana e l’inizio della prossima.

Il clima caldo e secco aiuta la vite

Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da clima caldo e secco, arrivato dopo il periodo delle piogge, che aveva messo in difficoltà gli operatori. Se la troppa acqua li aveva obbligati ad una maggiore attività in vigna, compreso il numero dei trattamenti, il sole degli ultimi giorni ha decisamente aiutato le aziende agricole. Che, rispetto ai colleghi di altre regioni e zone vitate, duramente colpite da vento, nubifragi e grandine, sono state fortunatamente risparmiate dalla furia del meteo. In Bergamasca il comparto vitivinicolo conta circa 300 realtà produttrici di uva e 85 che imbottigliano con etichette proprie. Per il 2023 è prevista una produzione superiore ai 40 mila ettolitri, suddivisi in 2,5 milioni di bottiglie Doc Valcalepio e Terre del Colleoni, 3 milioni di bottiglie a Indicazione Geografica, 300 mila Spumante Metodo classico, tra le quali 100 mila Doc Terre del Colleoni e 60 mila bottiglie da 0,5 litri di Moscato di Scanzo Docg.

«Ci sono i presupposti per un’ottima vendemmia – commenta Enrico Rota, presidente del Consorzio di Tutela Valcalepio -. Con questi cambiamenti climatici in atto anche in provincia di Bergamo, dove solitamente si registravano molte precipitazioni, negli ultimi anni ci stiamo assestando con maggiori giornate soleggiate. La conseguenza pratica è che le viti non soffrono e ci permettono di ottenere grandi vini, soprattutto per quanto riguarda i rossi: quest’anno avremo ad esempio un Merlot eccezionale».

Il cronoprogramma prevede la raccolta di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Grigio, seguiti da Incrocio Manzoni e Moscato Giallo. Per i rossi occorrerà attendere il 10 settembre, partendo con l’Incrocio Terzi, seguito dopo una decina di giorni dal Merlot. Tutta l’uva sarà al sicuro in cantina entro i primi di ottobre quando verranno raccolti anche Cabernet e Moscato diScanzo. «Questa settimana iniziamo a raccogliere le basi spumante per il metodo classico Terre del Colleoni – conferma Sergio Cantoni, direttore della Cantina Sociale Bergamasca di San Paolo d’Argon -. Grazie al clima secco, l’uva è sana con una buona acidità. Siamo soddisfatti sia per la qualità dei grappoli ma anche per le quantità, che rispetto allo scorso anno faranno registrare un + 20%, con la raccolta meccanica destinata a superare il 30% dei vigneti». Storicamente, tra le prime aziende ad inaugurare la stagione della vendemmia, troviamo Il Calepino di Castelli Calepio. «L’ultimo mese è stato bello asciutto, andiamo bene e dalle prove abbiamo notato un ottimo carico, accompagnato da qualità e quantità: un’annata decisamente interessante» fa presente Franco Plebani.

Emanuele Medolago Albani, dell’omonima azienda vitivinicola di Trescore Balneario, aggiunge come «stiamo partendo ufficialmente con la vendemmia 2003. Iniziamo con gli spumanti, con il metodo classico che negli ultimi anni sta dando grandi soddisfazioni con buoni risultati fuori provincia, come nel caso di Milano, dove le bollicine made in Bergamo vengono particolarmente apprezzate».

Mercoledì 23 agosto anche Oikos apre la stagione della raccolta con le uve Chardonnay, 100% biologiche del vigneto Masnada, inserito nel Parco Regionale dei Colli a Mozzo. «Nell’attività sono coinvolte una ventina di persone tra dipendenti, soci, volontari e amici – sottolineano dalla cooperativa sociale -. Produrremo più di 5 mila bottiglie di spumante metodo classico». Il presidente Giancarlo Traini e il direttore Marco Crippa evidenziano come «la cooperativa Oikos, con il marchio Cascina del Ronco, è stata una delle prime realtà orobiche a credere nel vino biologico con la filosofia del lavoro sano, protetto e legale che migliora l’ambiente. Siamo soddisfatti perché le uve si presentano abbondanti e di ottima qualità, nonostante l’annata faticosa a causa del clima incerto, tra ondate di forte calore e violente piogge».

© RIPRODUZIONE RISERVATA