«Vendemmia ricca nonostante il meteo mai così ballerino»

LE PREVISIONI. La qualità è attesa come «medio-alta» tra siccità e forti piogge. Viti resistenti alla peronospora 300 aziende pronte a produrre 45mila ettolitri di vino

Prima la siccità e poi, come contraltare, la troppa pioggia. I vigneti bergamaschi resistono alle bizze del meteo, mai così «ballerino» e si delinea già una prima previsione dell’annata. In Bergamasca si contano 300 aziende produttrici di uva e 85 che imbottigliano con etichette proprie. Per il 2023 è prevista una produzione «ricca», superiore cioè ai 45mila ettolitri, suddivisi in 2,5 milioni di bottiglie Doc Valcalepio e Terre del Colleoni, 3 milioni di bottiglie a Indicazione Geografica, 300 mila Spumante Metodo classico, tra le quali 100 mila Doc Terre del Colleoni e 60 mila bottiglie da mezzo litro di Moscato di Scanzo Docg.

Le previsioni

In attesa di inquadrare meglio la vendemmia 2023, il neo presidente del Consorzio di Tutela Valcalepio, Enrico Rota, invita gli operatori a produrre sempre più Valcalepio Dop per valorizzare il territorio e il rapporto col consumatore finale. «Il disciplinare rappresenta una garanzia fondamentale che viene fornita di riflesso ai consumatori, perché quando un produttore decide di seguire determinate regole, prima condivise e poi scritte, si ottengono vantaggi ricollegabili ai concetti di tracciabilità e sicurezza. Quando compri un vino a denominazione di origine sai cosa compri, da dove proviene, come è fatto e hai una garanzia maggiore legata al prodotto, rispetto a quella dei vini generici. In questo senso, tengo a sottolineare che la Valcalepio è la Dop storica e il vero “local wine” di Bergamo».

Sul fronte Moscato di Scanzo si guarda al cielo, dopo settimane di pioggia. «Le viti stanno ricevendo molta acqua e fortunatamente abbiamo un vitigno molto resistente alla peronospora, che sta preoccupando mezza Italia – fa presenta Francesca Pagnoncelli Folcieri, presidente del Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo -. Sarà una vendemmia caratterizzata dalla quantità abbondante, mentre in vigna stiamo vivendo un momento molto impegnativo per i tanti lavori che dobbiamo portare avanti, tenuto conto che piove spesso, a volte senza l’annuncio delle previsioni meteorologiche. In campo comanda la natura e, facendo questo mestiere, siamo abituati a vivere annate tutte diverse. Ma soprattutto vediamo il bicchiere mezzo pieno, soprattutto se si tratta di vino».

Se passeggiamo tra le vigne, quando mancano circa due mesi all’inizio della vendemmia, i grappoli si presentano abbondanti, preludio a rese decisamente superiori rispetto al 2022 e prodotti dotati di una maggiore freschezza.

«Stiamo vivendo un’annata strana – commenta Sergio Cantoni, direttore della Cantina Sociale Bergamasca di San Paolo d’Argon -. Non è caduta pioggia per tutto l’inverno, mentre da maggio registriamo continue precipitazioni, tanto che le viti crescono anche di 50 centimetri ogni settimana».

«Rischio aumento trattamenti»

Gli operatori sono impegnati in campo per il grosso lavoro di cimatura e defoliazione «con una particolare attenzione al rischio di malattie per le piante – evidenzia Cantoni -. Abbiamo tanta vegetazione e le viti non sono per nulla stressate, ma il rischio consiste nel dover aumentare i trattamenti, comunque nel numero di quelli già effettuati nel 2021, mentre lo scorso anno abbiamo vissuto una stagione molto secca con pochi interventi. Per ora, quando mancano due mesi alla vendemmia, stiamo riuscendo ad evitare grossi danni anche nel biologico». Sulle tempistiche, Cantoni sottolinea come «siamo in ritardo di una decina di giorni rispetto al normale. Per quello che possiamo vedere, si preannuncia una vendemmia decisamente abbondante con qualità medio alta dei vini, che risulteranno più freschi e fruttati».

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