
L'Editoriale
Venerdì 20 Maggio 2022
Il governo tira dritto e i partiti si allineano
Un’improvvisa convocazione del Consiglio dei ministri ieri pomeriggio ha provocato ondate di allarme tra i partiti, curiosità nelle redazioni, ansia tra i parlamentari desiderosi di restare in carica almeno un altro anno, almeno fino alla fine normale della legislatura (e, per moltissimi di loro, anche della carriera politica).

L’ordine del giorno recava un semplice: «Comunicazioni del presidente del Consiglio», per cui ci si aspettava una reprimenda di Draghi nei confronti dei partiti, soprattutto dei più indisciplinati per le ultime polemiche su questo o quell’argomento. È stata, in effetti, una strigliata, ma senza minacce, senza alzare la voce. Con la sola forza dei fatti: riferendosi al decreto sulla concorrenza fermo da mesi in Parlamento, ha avvertito che o i partiti lo approvano in fretta o il governo metterà la fiducia. Punto. Il provvedimento che più di altri ci porta a casa i miliardi del Pnrr è fermo per i mille veti reciproci che i partiti lanciano per contentare questa o quella lobby. La somma di questi veti equivale allo svuotamento del provvedimento che dovrebbe servire a rendere il nostro sistema economico, sociale, commerciale più snello, più aperto alla concorrenza, meno preda dei ricatti delle tante corporazioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA