Il Venezuela
dramma già visto
Nel caso del Venezuela, poi, si ripete pari pari lo schieramento già visto in Siria: Russia, Iran, Turchia e Cina appoggiano Nicolàs Maduro, il «cattivo», mentre gli Usa di Donald Trump (con Colombia, Brasile, Argentina, Perù, Paraguay, Guatemala, Costa Rica, Honduras e Panama) chiedono che si faccia da parte e lasci il posto al «buono» Juan Gerardo Guaidò, presidente dell’Assemblea nazionale, il Parlamento monocamerale definito dalla Costituzione del 1999, esautorato nel 2017 da un’Assemblea costituente. L’Unione Europea fa la solita figura. Dà gli otto giorni, nel senso che chiede entro quel termine la convocazione di elezioni libere e credibili. Ma chi le dovrebbe gestire, e quindi rendere tali? Il presidente in carica Maduro o quello autoproclamato Guaidò? Mistero. A Bruxelles in realtà si tifa Guaidò, l’idea delle elezioni (quale Paese si farebbe imporre un voto dall’esterno?) è un trucchetto per non sembrare troppo al traino degli Usa.
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