Baby gang picchia 14enne ad Azzano, il sindaco: «Il Comune sarà parte civile»

Sei ragazzini hanno aggredito un quattordicenne, che è finito all’ospedale con diverse ferite. L’episodio è emerso venerdì 11 giugno ma risale al 10 pomeriggio, al centro sportivo di Azzano San Paolo.

Gli aggressori hanno tra i 14 e i 15 anni: il ragazzo è stato aggredito mentre era seduto a un bar del centro e sarebbe stato picchiato al posto di un altro coetaneo che non era presente. Con una scusa la violenza della baby gang si è scatenata sul quattordicenne, colpito anche con un calcio alla nuca mentre era già a terra.

Il giovane è stato medicato in ospedale e la prognosi stabilità è di sette i giorni. Ora i carabinieri stanno risalendo agli autori, grazie al racconto dei testimoni.

«È un fatto preoccupante - commenta il sindaco Lucio de Luca, che è anche vicepresidente di Anci Lombardia -: questi episodi ci devono far interrogare riguardo alle dinamiche che stanno portando i nostri giovani verso questa deriva di violenza. Il Comune di Azzano, una volta identificati i responsabili, qualora ci fosse una querela da parte della famiglia della vittima, se ci saranno le condizioni, valuterà se costituirsi come parte civile. Ci aspettiamo anche un’attenzione particolare da parte del nostro Governo, affinché affronti tale problema che colpisce le nuove generazioni».

«Nessuno parli più di casi isolati - sottolinea la senatrice della Lega Simona Pergreffi, che è di Azzano San Paolo -, perché ormai nella nostra provincia se ne contano troppi, quasi quotidianamente. Non si può stare a guardare, minorenni che non si fanno scrupoli a picchiare senza alcun motivo e a prendere a calci un ragazzino indifeso ormai a terra sono da fermare subito. Un episodio del genere poteva anche finire in tragedia. Come Lega siamo fermamente convinti che servano pene esemplari anche ai minorenni per chi si ostina a non rispettare le leggi. Ci aspettiamo che il tribunale dei minori, a questo punto, intervenga con pene esemplari per punire i colpevoli, anche se minorenni. Per questo, io e il collega Daniele Belotti, chiederemo al più presto un incontro al Tribunale dei minori di Brescia».

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