
Cronaca / Hinterland
Venerdì 05 Settembre 2025
Gorle difende il suo «Triangolone». Raccolta firme, gazebo e un’assemblea
LA PROTESTA. No unanime alla proposta di installare un impianto fotovoltaico nell’area agricola. Il sindaco Testa: «Prevalga il buon senso». Anche l’opposizione in campo (con qualche critica).
La vicenda «Triangolone» anima il confronto in paese e finisce al centro dell’agenda politica gorlese, per via del progetto di realizzazione del grande campo agrivoltaico da 55mila metri quadrati presentato da una società privata, che vuole allestirlo nel pratone - anch’esso di proprietà privata - tra le vie Carducci, Don Mazza, Martinella e Turati.
Lo si vede dalla mobilitazione dei cittadini che da sabato, quando è partita la petizione per opporsi all’opera, hanno già raccolto centinaia di firme. «C’è chi si presenta in Comune per sottoscriverla e chi chiede i moduli per raccogliere in autonomia le adesioni», spiega Giovanni Testa, sindaco di Gorle, che non ne fa mistero: «Anch’io l’ho firmata», dice.
La mobilitazione
È tutta l’amministrazione però a portare avanti la protesta. In queste settimane sono in calendario una serie di appuntamenti sul tema. Il primo mercoledì 10 settembre: alle 18,30 si riunirà il Consiglio comunale, dove sarà discussa la mozione presentata dal gruppo di maggioranza Uniti per Gorle per impegnare la giunta a intervenire con ogni azione per tutelare il Triangolone. «Auspichiamo che anche le minoranze si riconoscano in questa battaglia», chiosa Testa.
«Avvieremo una petizione distinta da quella promossa dal gruppo vicino all’amministrazione, che presenteremo in Provincia per evitare la costruzione di un parco fotovoltaico nel cuore del paese»
Nel complesso sì, ma con alcune puntualizzazioni. «Il nostro gruppo “Per una Gorle Migliore” sostiene con decisione la difesa dell’area verde del Triangolone», commentano i consiglieri di opposizione Roberto Filisetti e Paolo Cornago, che però imputano l’attuale situazione alle scelte della giunta. «Con il Pgt del 2018 il sindaco Testa e l’attuale amministrazione hanno modificato la destinazione del Triangolone trasformandolo da area pubblica a parco in area privata. Questo cambiamento ha tolto ogni tutela all’area, creando le condizioni per una futura edificazione. Per questo avvieremo una petizione distinta da quella promossa dal gruppo vicino all’amministrazione, che presenteremo in Provincia per evitare la costruzione di un parco fotovoltaico nel cuore del paese», affermano. Posizione simile per l’altro gruppo di opposizione: «Saremo al fianco del Comune in questa vicenda», annuncia Manuel Miceli di Innovazione e Tradizione per Gorle, che sottolinea però come l’atto dell’amministrazione di destinare il grande spiazzo ad uso agricolo esprima «un concetto antiquato». Nello specifico, secondo Miceli, «quell’area non offre alcun beneficio alla popolazione: non è un parco, non è attraversabile, non c’è una pista ciclopedonale. È totalmente inutilizzabile. Per noi - ribadisce - quel terreno sarebbe dovuto diventare un’area verde per la cittadinanza, mentre l’amministrazione non ha saputo concepire nulla se non lasciare quel campo com’è». La controreplica arriva dal sindaco Testa: «È totalmente falso quanto riferito dalla minoranza - chiarisce riferendosi in particolare alle tesi dei consiglieri di “Per una Gorle Migliore” -. Quell’area è vincolata a destinazione agricola, non può assolutamente essere edificata».
Nei weekend del 13-14 e del 20-21 settembre in paese saranno presenti i gazebo organizzati da Uniti per Gorle
La maggioranza intanto continua la sua difesa del Triangolone. Nei weekend del 13-14 e del 20-21 settembre in paese saranno presenti i gazebo organizzati da Uniti per Gorle. Il dibattito però proseguirà coinvolgendo anche le istituzioni. Martedì 16 settembre, alle 20,45 nell’auditorium della biblioteca, è in programma un’assemblea pubblica con diversi ospiti: «Sarà un incontro per approfondire i temi legati alla presentazione di questo progetto - afferma Testa -. Abbiamo invitato il Parco dei Colli e i consiglieri regionali Giovanni Malanchini e Davide Casati. Sono espressione di diversi gruppi politici (Lega il primo, Pd il secondo, ndr) accomunati però dall’avere presentato entrambi delle mozioni in Consiglio regionale per chiedere attenzione sui progetti di agrivoltaico affinché non producano speculazioni e consumo di suolo. Un simile impianto infatti devasterebbe ogni principio di difesa del verde. Sarebbe uno scempio - conclude senza mezzi termini il sindaco -. Speriamo prevalga il buon senso».
I consiglieri regionali
Preoccupazioni condivise dai due consiglieri al Pirellone. Per Malanchini il rischio di sottrarre «superficie utile alla nostra agricoltura» è dovuto tuttavia anche alla legittimazione dalla Commissione europea di interventi «incompatibili con la tutela delle aree rurali». Malanchini sottolinea l’impegno di Regione Lombardia «a interloquire con il governo affinché le norme diano anche ai sindaci gli strumenti per potersi esprimere sugli interventi sul loro territorio». Anche per Casati «l’installazione di tali impianti deve essere oggetto di regole certe e nell’attesa che la normativa nazionale si adegui alle recenti sentenze abbiamo sollecitato la giunta regionale ad emanare linee guida sul tema». La transizione energetica rimane una priorità ma, conclude, «deve essere portata avanti con equilibrio, sostenibilità e buon senso».
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