
(Foto di Bedolis)
LO SCENARIO. Il nuovo servizio garantirà dalle due alle tre corse l’ora verso la metropoli. Sanga: «Sarà un cambiamento radicale per lo scalo».
Bergamo Aeroporto – Milano Centrale in 51 minuti col servizio «express», oltre 150 collegamenti al giorno tra andata e ritorno con il capoluogo lombardo, un treno ogni 20-30 minuti e uno ogni 10 per la stazione di Bergamo. Poi collegamenti diretti con Treviglio e con altre città lombarde. È questo lo scenario delineato per il futuro collegamento ferroviario con Orio al Serio, destinato a trasformare la mobilità regionale e l’accessibilità dello scalo.
I dati, presentati IL 16 ottobre al convegno promosso da Sacbo e Cifi (Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani), arrivano dallo studio elaborato da quest’ultimo sui possibili servizi della nuova infrastruttura e da un’indagine (su oltre mille intervistati) di Systematica-Pts Clas sulla propensione dei viaggiatori a utilizzare il treno per raggiungere l’aeroporto. L’orizzonte temporale per l’attivazione della linea resta - per ora - la fine del 2026, anche se non si escludono slittamenti.
«I lavori per la realizzazione del collegamento sono in fase avanzata e dovrebbero completarsi entro la fine del 2026», ha spiegato Giovanni Sanga, presidente di Sacbo. «Sarà un cambiamento radicale per il nostro aeroporto: con la ferrovia si realizzerà quella multimodalità che l’Europa ci chiede da tempo. Il collegamento diretto con Milano innalzerà lo standing dello scalo e sarà un elemento strategico anche per le compagnie aeree». Sanga ha ricordato come il potenziamento del trasporto ferroviario possa incidere «in maniera rilevante sull’attrattività del territorio», evidenziando la necessità di «un servizio di qualità per dare efficacia all’investimento e valorizzare il ruolo della provincia».
Secondo le analisi di Systematica, a regime la nuova linea potrebbe intercettare fino al 30% dei passeggeri in transito da Orio, contribuendo a ridurre il traffico su gomma e a rendere più sostenibili gli spostamenti. Oggi, infatti, circa il 65% dei viaggiatori raggiunge l’aeroporto in auto, il 33% in autobus e il 2% in taxi. L’obiettivo è «avvicinare» Bergamo a Milano e rendere Orio al Serio più competitivo, secondo un modello ispirato al successo del Malpensa Express. Ma il nuovo servizio, che non a caso si chiamerà Caravaggio Express, dovrà garantire tempi rapidi e frequenze elevate per risultare davvero efficace.
La sindaca Elena Carnevali, ha sottolineato come il collegamento ferroviario con l’aeroporto rappresenti «un’occasione per ricollocare la città all’interno del sistema nevralgico dei trasporti nazionali e internazionali». L’obiettivo, ha aggiunto, è «rendere Bergamo più attrattiva e competitiva, non solo per i passeggeri, ma anche per chi vive qui, lavora a Milano o studia.
L’attivazione del servizio segnerà un vero cambio di passo: serviranno treni veloci, frequenti e con tariffe sostenibili, sul modello del Malpensa Express, che oggi trasporta circa 5 milioni di passeggeri l’anno». Da qui la proposta di aprire un tavolo tecnico con Trenord, Fs, Regione e gli enti locali «per garantire, fin da subito, un servizio efficiente e competitivo».
Un invito raccolto dall’assessore regionale ai Trasporti Franco Lucente che ha confermato l’impegno della Regione nella definizione del servizio: «La città dispone già di un buon sistema di interconnessione, ma per potenziarlo serve completare l’opera e attestarne i quattro binari alla stazione dell’aeroporto, come previsto».
Il collegamento, ha ricordato l’assessore regionale alla Casa Paolo Franco, «dimostra che la collaborazione istituzionale può generare risultati concreti per il territorio. Bergamo merita infrastrutture all’altezza di un contesto europeo. Regione Lombardia continuerà a sostenere con convinzione questo progetto perché investire sulla mobilità integrata significa investire sul futuro dei cittadini e sullo sviluppo del territorio. Allo stesso tempo, questa opera rappresenta un passo importante per superare il provincialismo, aprendosi a una dimensione più ampia e competitiva, senza però rinunciare alle proprie radici e all’identità».
Un impatto destinato a estendersi a tutto il territorio, come ha evidenziato anche il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi: «Il treno sarà un fattore di connessione e di crescita per l’intera provincia. Abbiamo dimostrato che, quando il territorio fa squadra, riesce a ottenere risultati concreti. Con un treno ogni 20 minuti potremo collegarci a Milano anche bypassando le linee ad alta velocità».
I risultati dell’indagine curata da Systematica e illustrata da Diego Deponte e Paolo Lio riportano che circa un terzo dei passeggeri che raggiungono Orio in bus sarebbe disposto a scegliere il treno. Secondo le proiezioni, il Caravaggio Express -il collegamento senza fermate intermedie - abbatterebbe di circa un terzo il tempo di percorrenza portandolo a 51 minuti contro i 77 attuali, mentre il servizio regionale lo ridurrebbe già del 15%. Anche la disponibilità a pagare per il servizio appare significativa: il 40% degli intervistati accetterebbe una tariffa media di 10,6 euro per il collegamento con fermate, mentre il 56% sarebbe disposto a spendere fino a 14,9 euro per l’express.
Il consigliere di Sacbo e Cifi Gianni Scarfone ha ricordato che «nella valutazione della domanda non conta solo l’infrastruttura ma la qualità del servizio». Secondo le proiezioni, il sistema ferroviario bergamasco potrebbe arrivare a contare 80 treni al giorno tra Bergamo e Milano Centrale, con un incremento del 50% rispetto al 2023, e 74 treni verso Milano Porta Garibaldi, pari a un +72%.
Per Giorgio Spadi, preside di Cifi Milano, il nuovo collegamento «dovrà garantire una doppia funzione, rispondendo sia alle esigenze dei passeggeri aeroportuali sia a quelle dei pendolari». L’ipotesi allo studio prevede treni attrezzati con spazi per i bagagli ma senza ridurre eccessivamente i posti a sedere, fino a 900 in doppia composizione (molti convogli sono già arrivati, gli ultimi arriveranno entro fine anno). «Il collegamento continuo e rapido con la città di Bergamo - ha aggiunto Spadi - potrà essere attivato subito ogni 10 minuti, mentre quello con Milano Centrale potrebbe già garantire tempi inferiori ai 60 minuti».
A chiudere il convegno è stato Stefano Paleari, ex rettore ed esperto del sistema aeroportuale, che ha invitato a guardare al progetto come a un volano di sviluppo urbano e territoriale: «Il treno per Orio non è un punto di arrivo ma di partenza. L’accessibilità è il vero motore della crescita – ha detto –. Serve determinazione, la stessa che è stata messa nel valorizzare Malpensa. Orio è cresciuto nonostante l’assenza del collegamento ferroviario; con la ferrovia potrà diventare un vero minihub lombardo, sostenibile e integrato. Il tempo è davvero la risorsa decisiva».
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