Banche, in 15 anni chiuse 351 filiali in bergamasca: 100 comuni senza sportello

I DATI. L’analisi e l’allarme lanciato dalla Cisl.

Bergamo

In provincia di Bergamo il numero delle filiali bancarie si è quasi dimezzato in quindici anni: da 770 a 419. Oggi il 40% dei comuni (99 paesi) non ha più uno sportello e un altro 23% (57 comuni) ne conta solo uno. Gli abitanti delle valli e delle aree periferiche, soprattutto gli anziani, incontrano grandi difficoltà nell’accedere ai servizi bancari. A ottobre le chiusure già annunciate da Intesa Sanpaolo porteranno i comuni senza banca a 101.

Un fenomeno nazionale che si aggrava

Lo studio di First Cisl – basato sui dati della Fondazione Fiba – conferma che il taglio degli sportelli è il più pesante da quando esistono rilevazioni. Il panorama bancario è ormai concentrato in pochi grandi gruppi, mentre solo il Credito Cooperativo mantiene un presidio diffuso sul territorio.

Cisl: «Le banche devono assumersi responsabilità sociale»

Per Andrea Battistini, segretario generale First Cisl Lombardia, «l’abbandono del territorio è una costante, lo vediamo nel commercio, nella sanità e ora anche nei servizi finanziari. Le banche chiudono sportelli anche fuori dalle zone periferiche. I manager promettono vicinanza alle comunità, ma nei fatti le promesse non vengono mantenute. Serve un modello che riparta dai territori, con un patto tra banche, amministrazioni e sindacati».

«Disagi per anziani, famiglie e imprese»

Giovanni Salvoldi, segretario First Cisl Bergamo, sottolinea: «In alcune zone per andare in banca con i mezzi pubblici serve mezza giornata. Non è solo un problema degli anziani: la chiusura di una filiale penalizza famiglie e imprese, rendendo più difficile l’accesso al credito e impoverendo le comunità. Le filiali non sono solo servizi, ma anche consulenza, educazione finanziaria e legalità. La sfida del digitale va gestita senza lasciare indietro nessuno».

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