Bergamo festeggia l’Unità e le Forze Armate: «Difendere la democrazia come spazio di libertà» - Il video

QUATTRO NOVEMBRE . Le cerimonie istituzionali in Rocca, piazza Matteotti e piazza Vittorio Veneto. La sindaca Carnevali: «Ricordiamo il passato per costruire un domani diverso». Il prefetto Rotondi: «Giornata di grande importanza per la comunità». Il colonnello Carraro: «In un tempo che divide, la Difesa sceglie di unire».

Bergamo

«Ricordiamo il passato non per coltivare ostilità antiche, ma per capire meglio il presente e costruire un domani diverso. I Caduti che oggi onoriamo non hanno combattuto per alimentare nuove inimicizie, ma perché l’Italia potesse vivere libera, unita e in pace. Questa è la responsabilità che ci prendiamo davanti alla loro memoria. È il giuramento civile che rinnoviamo ogni 4 Novembre: custodire l’armonia fra i popoli come bene prezioso e fragile, e difendere la democrazia come spazio di libertà per ciascuno di noi». È un messaggio di pace quello lanciato in piazza Vittorio Veneto dalla sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, in occasione delle tradizionali celebrazioni istituzionali per la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, a 107 anni dalla fine della Prima guerra mondiale.

Le cerimonie in città

La giornata di commemorazioni, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari e delle associazioni combattentistiche e d’arma, si è aperta alla Rocca, con benedizione, onori ai Caduti e deposizione delle corone d’alloro. A seguire in piazza Matteotti, in centro città, la deposizione delle corone d’alloro a Palazzo Frizzoni e al monumento ai Fratelli Calvi.

Le celebrazioni sono culminate nella vicina piazza Vittorio Veneto, con gli onori ai labari, ai gonfaloni e alla massima autorità, la cerimonia di alzabandiera, gli onori ai Caduti, la deposizione delle corone d’alloro alla Torre dei Caduti, la lettura da parte del prefetto Luca Rotondi del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli interventi della sindaca Elena Carnevali e del comandante del 3° Reggimento Aves Aquila, colonnello Nicola Carraro, gli onori finali e la cerimonia di ammaina bandiera.

Presenti un gruppo di studenti della «Donadoni»

Presenti diversi cittadini e un gruppo di studenti della scuola Donadoni. «Anche le comunità locali, come Bergamo, possono dare un contributo: educando alla memoria storica, contrastando l’indifferenza, creando spazi di dialogo e di solidarietà tra i popoli - ha spiegato la sindaca, ricordando gli orrori della Prima guerra mondiale, richiamando l’attenzione sui conflitti in corso nel mondo e soffermandosi in particolare su Ucraina e Medio Oriente -. È un impegno che ci riguarda tutti: istituzioni, associazioni, scuole».

Le parole del prefetto

«Una giornata di grande importanza per la collettività - il commento del prefetto Rotondi, a margine delle cerimonie -. Il presidente della Repubblica ha ricordato lo sforzo, l’impegno e l’umanità delle nostre forze armate, in uno scenario complesso e difficile».

Il colonnello Carraro ha evidenziato che «oggi più che mai, in un tempo che divide, la Difesa sceglie di unire. Perché solo insieme ed uniti possiamo costruire un futuro più forte, più giusto, più sicuro. Ed è proprio nei momenti più complessi che possiamo riscoprire quanto la Difesa sia un ponte: un ideale punto d’incontro tra generazioni, tra territori, tra culture e ideali diversi».

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